Tra qualche anno il patto della concordia finirà ed è chiaro a tutti che i team di F1 hanno intenzione di eliminare il monopolio di Ecclestone per ridare vita allo sport numero uno dell’automobilismo che da sempre è schiavizzato dall’imprenditore britannico.
Con questo articolo si spiega lo strano modello di business della Formula 1, un modello atipico, unico particolare, che non reca nessun beneficio allo sport solo, ma serve esclusivamente ad alimentare le tasche dei super ricchi attraverso tasse incredibili.
Le tasse annuali che un circuito deve sostenere per ospitare le gare di F1 sono di 40 milioni di $. Questi sono soldi che vanno a finire direttamente nei conti della FOM, dunque è chiaro che per un organizzatore di gare dover ricoprire un costo del genere comporta una vendita a biglietto di 400 $ a testa per un totale di 100.000 posti. Ma non tutti i circuiti possono ospitare un numero cosi elevato di spettatori, così recentemente gli organizzatori hanno chiesto aiuto ai governi locali, il che è risultato molto conveniente ad entrambe le parti, perché è scontato che una gara di F1 porta tantissimi benefici al paese, di cui entrate economiche dovute al turismo.
Questo in considerazione di eventi come le Olimpiadi o la Coppa del Mondo è sicuramente più economico. Londra per le Olimpiadi 2012 spenderà circa 15 miliardi di $, anche se le entrate saranno parecchie per non parlare del fatto che molte strutture rimarranno in città ridando maggiore luce soprattutto al quartiere est della capitale inglese.
Ma la netta differenza balza quando si parla di NASCAR negli USA. Questo sport automobilistico è l’esempio che la Formula 1 del futuro deve seguire. Tra le parti interessate si negoziano gli accordi commerciali ed alla fine ne risulta che il 65% dei ricavi va destinato ai circuiti, un 25% ai team e solo il 10% è il ricavo dello sport. Inoltre i circuiti detengono anche il controllo delle entrate superiori e anche delle sponsorizzazioni, merchandising e concessioni.
Utilizzando questa strategia NASCAR guadagna meno di FOM, ma si creano più incentivi per i circuiti nell’agire nel migliore interesse dello sport, quindi tutti sono disposti ad offrire eventi di successo che servono a migliorare il marchio stesso dello sport.
Tutto questo ne consegue un minor costo dei biglietti, più incentivi a rendere migliore lo sport, una migliore distribuzione dei ricavi, quindi un sicuro beneficio per l’intero sport.
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