L’anno scorso di questi tempi, dopo 5 gare disputate, Fernando Alonso aveva una vittoria e 50 punti in classifica piloti. Quest’anno invece, nessuna vittoria ma un punto in più, 51. Il bilancio della Ferrari, insomma, é ancora in “rosso“. L’anno scorso in Spagna, il pilota asturiano arrivò secondo dietro a Webber e davanti a Vettel. Quest’anno dopo essersi e aver illuso con una partenza da antologia, è stato risucchiato all’indietro, penalizzato da una vettura ancora non in grado di convivere con le gomme dure come i rivali. E ha chiuso quinto, ma con l’onta del doppiaggio. Ora, di fronte ad un Sebastian Vettel ed una Red Bull che vince sempre, con la stessa McLaren sempre molto temibile, appare cosa buona e giusta concentrarsi sulle cose buone e magari iniziare a pianificare un 2012 migliore. Anche se qualcuno, in casa Ferrari, preferisce continuare a lavorare a testa bassa ed in silenzio, memore della fantastica rimonta del 2010, culminata con la quasi vittoria del titolo, perso solo all’ultima gara di Abu Dhabi.
Al Cavallino non hanno dubbi: si deve continuare a lottare e non si molla niente. “È presto per arrendersi – assicura il responsabile della gestione sportiva del Cavallino rampante, Stefano Domenicali – c’è voglia di continuare. Abbiamo di fronte un ciclo di tre gare (Monaco, Montreal e Valencia) che si svolgeranno con pneumatici soft e supersoft con cui andiamo meglio: vedremo che succederà e poi faremo il punto della situazione“. Il ragionamento non fa una grinza. Ma quali prospettive ci sono per la 150° Italia che correrà domenica a Montecarlo, prima gara del cruciale trittico indicato da Domenicali? “È difficile dirlo – afferma il team principal di Maranello – era meno forte in Turchia che qui a Barcellona. Speriamo di fare meglio specie sul passo gara. Il GP di Spagna è una corsa in cui le gomme fanno la storia. Chi le sfrutta meglio finisce tra i primi anche se parte dietro. Finire doppiati fa male, inutile nasconderlo. Lo fa ancora di più dopo aver visto un pilota come Fernando esibirsi in una partenza strepitosa e poi lottare come un leone per tenersi dietro per quasi venti giri dei colleghi con delle vetture nettamente più veloci. A lui e a Felipe dobbiamo dare una macchina in grado di lottare fino in fondo a una gara, non soltanto per la prima parte. Su una pista che esalta la prestazione di monoposto con tanto carico aerodinamico le nostre pecche in questo ambito sono emerse in maniera lampante, soprattutto con le nuove gomme dure portate qui dalla Pirelli“. Lo stesso direttore tecnico Pat Fry non si nasconde: “Red Bull e McLaren qui erano nettamente più veloci di noi ed è solo grazie al talento di Fernando che siamo riusciti ad impensierirli nella prima parte della corsa. Non avevamo abbastanza carico aerodinamico per questo circuito e lo sapevamo sin dall’inizio del fine settimana ma, chiaramente, non ci aspettavamo di essere così lontani come passo di gara. C’è tanto da lavorare“.
Salvatore Mastroluisi 23 Maggio 2011 il 20:05
Ma quando un responsabile come Domenicali dovrebbe porsi la domanda se è il caso di dare le dimissioni? Lui si è creato la squadra degli ingegneri ed il suo progetto dai motori a tuto il resto è fallimentare. E quando Montezemolo prende la decisione di mandarlo ad altro incarico? Noi tifosi non solo non vogliamo vedere una Ferrari doppiata, ma nemmeno lottare per il 4 o 5 posto. La vogliamo ai vertici.