Non ci sono al momento rivoluzioni in vista in casa Ferrari, nonostante l’emotività del momento e le voci di chi vorrebbe vedere stupidamente rotolare delle teste ad ogni costo, secondo un malcostume purtroppo radicato. “Chi conosce la Formula 1 sa quanto sia difficile rimanere al vertice per tanti anni, chiedetelo ad esempio a chi l’anno scorso ha dominato e quest’anno non ha raccolto nulla o a chi, come alcuni fra i costruttori automobilistici più grandi del mondo, ha affrontato questa sfida con grandi spiegamenti di forze salvo poi abbandonarla per mancanza di risultati” dice il Team Principal della Scuderia.
“Noi siamo al vertice da quasi tre lustri: in quattordici anni abbiamo vinto altrettanti titoli iridati (sei Piloti e otto Costruttori) e abbiamo conquistato 107 vittorie su 242 Gran Premi disputati e i cambiamenti all’interno della Gestione Sportiva sono sempre stati minimi. Le persone che oggi sono nei ruoli nei ruoli nevralgici sono alla Ferrari da tanti anni e hanno vinto molto. Questo non vuol dire immobilismo, tutt’altro. Sappiamo che dobbiamo avere un rendimento migliore in alcuni settori e abbiamo già rafforzato la struttura con alcuni innesti, come quello di Pat Fry che riveste il ruolo di Vicedirettore Tecnico ed è impegnato su alcuni progetti trasversali a varie aree, legate alla nuova macchina”. “Voglio ringraziare ancora una volta Fernando per quello che ha saputo fare al suo primo anno con noi” – conclude Domenicali – “Conoscevamo il suo talento ma aver avuto la possibilità di averlo nella nostra squadra ci ha fatto apprezzare le sue qualità di uomo e di leader. Posso capire quale sia la sua sofferenza in queste ore e mi dispiace molto per l’errore che la squadra ha commesso. Ci ha creduto fino in fondo ed è stato straordinario nel trasmetterci la sua fiducia: ieri non siamo riusciti a vincere insieme un titolo che abbiamo inseguito fino all’ultimo, con grande tenacia, ma faremo di tutto per riuscirci l’anno prossimo, perchè la magnifica condanna della Ferrari è una sola: vincere”.