Parlando più in generale, sulle innovazioni e le nuove regole nel Mondiale, Briatore spiega: “Stiamo andando in una direzione che non è più racing, gara. Una playstation a 320 all’ora dove tu devi giocare e mi sembra pericoloso. Se quest’anno la Red Bull è così e Vettel ha una distanza importante nei confronti di Webber a Montecarlo il campionato è quasi finito. In Malesia non credo che cambierà molto. Le macchine più veloci partono davanti e se non succede niente vincono. Non c’è molto da aspettarsi. La gente vuole vedere più suspence. Vettel ieri ha dominato e appena Hamilton si avvicinava lui aveva in tasca altri tre decimi”. “La Formula 1 è gestita dagli ingegneri e non considerano l’impatto con lo spettacolo perché a loro non importa molto – sottolinea Briatore – diventa una formula ingegneri. Siamo al di fuori dal fare gare spettacolari. Chi deve intervenire? La Formula 1 se continua così ha tre problemi: i costi, se pensi che mettere una macchina sulla griglia ti costa 12-13 milioni di euro. Poi lo spettacolo: ogni anno è sempre peggio a meno che non piove. Infine non c’è più una Fota (l’associazione dei piloti, ndr) forte, che prima si imponeva. Adesso ognuno cerca di tirare acqua al proprio team senza nessuna visione sul futuro. Adesso i costruttori sono usciti, Montezemolo non è più presidente. Adesso sembra quasi un dopolavoro ferroviario. Quando torno in Formula 1? Adesso vediamo, non mi agito per rientrare. Se ci fossero le condizioni sarebbe interessante. In questo momento sto benissimo a vedere le gare al mattino e vedere cosa succede. Amo la Formula 1, vorremmo vederla più dinamica, vedere cosa succede”. Sul rapporto tra Jean Todt e Bernie Ecclestone, Briatore spiega così: “Sono due posizioni diverse. Ecclestone ha interessi per la parte commerciale, Jean ha una situazione più costituzionale. Credo che devono lavorare insieme. Non credo che ci sia niente di grave”. Infine un giudizio sul rendimento dell’ex fuoriclasse tedesco, Michael Schumacher: “Sono sempre stato contro che rientrasse. Dovevamo ricordarlo per quello che era. A 40 anni non rientri con lo spririto di 20 anni prima. Già negli ultimi anni credo sapesse un po’ i suoi limiti nei confronti dei ragazzini che venivano su. Adesso è dura, compreso con il suo compagno di squadra. E’ stata una cosa non bella per lui e anche per i suoi tifosi che lo vedevano vincente. Ora è un mezzo pensionato, una immagine non giusta per un campione come lui”.