Il cattivo contesto economico che l’Europa sta attraversando, ha inciso fortemente sulle vendite dei biglietti del prossimo Gran Premio di Formula 1 che si terrà a Valencia.
I dati parlano chiaro: più della metà degli acquirenti non sono spagnoli e mentre il Ministro del turismo dimostra il doppio volto di questa realtà, il circuito cittadino si prepara a una presenza subordinata nel calendario mondiale di F1.
CRISI ECONOMICA – In vista della prossima gara sono stati venduti meno di 40.000 biglietti. Consapevoli della difficoltà di riempire le tribune, gli organizzatori avevano precedentemente decido di ridurre i posti a sedere a 45.000.
Di questi peró solo l’85% è stato venduto, ovvero solo 38.000 persone assisteranno all’ottavo appuntamento dello sport automobilistico.
Di questi 38.000, il 64 % è costituito da spettatori che provengono da fuori la Spagna. Questo è dovuto alla crisi economica che recentemente ha fatto schizzare il tasso di disoccupazione della nazione al 25%, costringendo l’intera Europa a reagire con un prestito di 125 milioni di dollari.
Come risposta, gli organizzatori del Gran Premio hanno già annunciato il ritiro dall’impegno costante dallo sport automobilistico. Dall’anno prossimo la Spagna non avrà più due gare, ma un unico evento alternato tra Valencia e Barcellona.
BENE PER IL TURISMO – Chi invece sostiene l’importanza di avere un Gran Premio in casa è il Ministro del Turismo Lola Johnson, che ha tenuto a precisare la forte rilevanza dell’evento sportivo soprattutto in un momento così difficile per la Spagna:
L’evento garantisce la continua promozione di Valencia e aiuta a sostenere la crescita di un settore strategico come il turismo
Gli spettatori che assisteranno alla gara provengono prevalentemente da: Gran Bretagna, Germania, Italia, Francia, USA, Finlandia, Norvegia, Svezia.
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