Fiat-Opel: Marchionne in “trincea”

di Redazione 3

fopel

Il “super AD”  Sergio Marchionne è a Berlino. Motivo: presentare i piani per l’attuazione del tanto agognato matrimonio tra Fiat ed Opel, un accordo che si profila molto più sofferto di quello portato a termine con la statunitense Chrysler e che, al contrario di quest’ultimo, vede il governo locale poco attivo nella faccenda.

Guttenberg, il ministro dell’economia tedesco, ha infatti annunciato che “il governo Merkel non intende spingersi in avventure finanziarie con i soldi dei contribuenti“. Parole chiarissime, che quasi si sposano con quelle del sindacato Spd, da sempre poco allettato dall’idea di vedere Opel e Fiat sotto lo stesso tetto: “Non si accettano pretendenti che non diano garanzie sul lungo periodo, e poi oltre a Fiat ci sono altre aziende interessate al gruppo Opel“.

Come andrà a finire? Ne sapremo sicuramente di più nelle prossime ore.

Commenti (3)

  1. Io credo che per Opel, non potendo restare nell’orbita G.M., convenga accettare la proposta di acquisizione della Fiat, anche se dovesse essere inizialmente meno vantaggiosa di quelle della MAGNA-STEYER e del Fondo d’Investimento americano, perchè con la Fiat la Opel avrebbe a disposizione il grande bagaglio tecnico e le risorse del Gruppo torinese per sviluppare e produrre i futuri modelli nei prossimi anni. Accettare la proposta della MAGNA o peggio ancora del Fondo d’Investimento, significherebbe restare a corto di capacità e risorse progettuali per sviluppare le auto del futuro . Un pò quello che è capitato ora alla Chrysler, di proprietà di un Fondo d’Investimento, che si è ritrovata, oltre alla crisi mondiale, con i cassetti dei progetti completamente vuoti e pur di disporre di capacità progettuali ha di fatto regalato un cospicuo pacchetto azionario a Fiat per disporre del “Know How” della Casa torinese.

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