L’ennesima puntata di una storia che non sembra aver nessuna voglia di rimanere in disparte nelle concertazioni automobilistiche: ancora una volta, i protagonisti della cronaca motoristica sono il Gruppo Volkswagen, la società Fiat S.p.A. (già parte del Gruppo Fiat) e una delle case automobilistiche storiche del Lingotto di Torino, Alfa Romeo. Esatto, avete capito proprio bene: pare che il colosso di Wolfsburg non abbia ancora deposto le armi e che l’interesse verso il Biscione sia ancora forte: questa volta, a smuovere le acque è il sito internet Automotive News, che ha gettato una bomba (a voi il giudizio sulla veridicità dell’informazione): nei mesi passati, il management del Gruppo Volkswagen avrebbe avuto alcuni contatti con i manager dell’azienda italiana, soprattutto con lui, l’Amministratore Delegato Sergio Marchionne.
Per far che? direte voi. Beh, sembra che sia stata discussa una possibile cessione di Alfa Romeo al Gruppo Volkswagen, cioè la possibile acquisizione della casa automobilistica del Biscione da parte della società tedesca. Il risultato? vi domanderete ora. Ebbene, pare che a parole dette la scelta ricada ora sul Chief Executive Officer, Sergio Marchionne, indeciso sul da farsi e, forse, ancora abbracciato al proprio progetto di rilancio di Alfa Romeo, in cui sono inclusi nuovi modelli a trazione posteriore (grazie ad alcuni pianali del Gruppo Chrysler) ed il ritorno agli Stati Uniti.
Marchionne, nelle settimane scorse, era intervenuto a sopire le chiacchiere relative alla possibile cessione del Biscione al gruppo di Wolfsburg, forse infastidito, con un niet perentorio, che non lasciava quasi spazio a dubbi. In realtà, oggi si scopre che qualcosa di vero c’è stato: ma che succederà ad Alfa Romeo? Fiat S.p.A. potrebbe liberarsi di un brand in perdita (pare che il trend di discesa sia aumentato: dai 200 milioni di euro della fine di agosto ai 306 milioni di euro della fine di ottobre, o giù di lì), ma anche di un pezzo di tradizione, nonché di un marchio Premium, utile – forse – quando la società italiana tornerà…in utile. Però stiamo parlando di un valore compreso tra 1,5 e 2 miliardi di euro: se fossi in Marchionne, quasi quasi sarei indeciso.