Fiat S.p.A., gli analisti bocciano le previsioni (rosee) di Sergio Marchionne



Sergio Marchionne
ha previsto che entro il 2014 Fiat S.p.A. e Chrysler Group saranno in grado di vendere oltre sei milioni di automobili ogni anno: è ottimista, il manager italo-canadese che dal nulla è riuscito a fondere due realtà distanti un oceano. Gli analisti, invece, non sono concordi alla sua previsione e sono di ben altre vedute: secondo un nutrito gruppo di uomini che coi numeri ci sanno fare, le due società riusciranno ad arrivare ad un volume di vetture commercializzate pari a 4,9 milioni entro il 2014, cioè ad un regime inferiore alle speranze di Marchionne di oltre un milione di veicoli.

Non solo: gli analisti sono anche sicuri che il conglomerato formato da Fiat S.p.A. e da Gruppo Chrysler non sarà in grado di ottenere una rendita pari a 104 miliardi di euro entro il 2014 (come ipotizzato), ma che anzi il gruppo automobilistico si fermerà 16 miliardi di euro più in basso, a 98 miliardi di euro. I risultati dell’ultimo anno sembrano dar manforte alle tesi di questi studiosi: nel corso dell’anno 2011, tra marzo e ottobre, la nuova Fiat 500, tanto per fare un esempio, è stata venduta negli Stati Uniti in meno di 25mila esemplari, cioè in meno della metà del volume previsto dalla casa automobilistica. Inoltre, Marchionne ha già rivisitato al ribasso la previsione di vendita dell’anno 2012: le due società saranno in grado di commercializzare non 2,7 milioni di autoveicoli, ma 2,2.

Secondo gli analisti, per riuscire a raggiungere un simile ritmo di vendite (oltre 6 milioni all’anno), Gruppo Chrysler e Fiat S.p.A. dovrebbero acquisire il controllo di un’altra società o almeno stringere accordi con aziende che permettano l’espansione in Asia dei vari brand del gruppo.

Per ora Marchionne non ha commentato questi dati. Sappiamo però che il manager è pronto a far costruire vetture in Cina, grazie ad un accordo con Guangzhou Automobile e che sta valutando un possibile investimento in Russia. Sappiamo anche che durante quest’ultimo anno l’AD e i suoi sono riusciti in parte a sciogliere i nodi con le parti sociali in Italia. Sappiamo che sono quasi pronte novità importanti, dal punto di vista strettamente automobilistico. Sappiamo che India e Brasile promettono bene a Fiat S.p.A. e Chrysler Group.

Saremo possibilisti, ma vogliamo dare fiducia (ancora per un po’) alla strategia del CEO. Alla faccia degli analisti.

Photo credits | Getty Images

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