Sabato mattina Fernando Alonso svelerà al popolo ferrarista quelle che sono le vere potenzialità della nuova F2012, ma nonostante a Maranello gli animi sono contrariati tra chi come Pat Fry esclude un podio e chi invece come Massa lo pronostica, lo spagnolo ha ammesso che le ultime dichiarazioni di Stefano Domenicali sono le più esatte, ovvero che nelle prime gare la Ferrari soffrirà. I motivi ha spiegato Fernando sono da ricercare sulla perdita di carico aerodinamico, sulle nuove Pirelli e sull’assenza di test.
IL PUNTO DI ALONSO – E’ una macchina tuta da comprendere la F2012. L’aver ribaltato il tavolo tecnico partendo con un progetto da zero non ha permesso alla Ferrari di farsi trovare pronta per l’Australia. Alonso non ha parlato di gerarchie, quindi non è escluso che questo fine settimana ci possano essere sorprese, ma sicuramente le incertezze che incombono all’interno del team non permettono di stilare con sicurezza un pronostico. Al momento l’unica sicurezza è la direzione dello sviluppo della nuova Ferrari
Abbiamo sicuramente ancora bisogno di migliorare molto, lavorando sulla nostra comprensione della F2012, adattando il mio stile di guida ad una macchina nuova che, con la perdita di carico aerodinamico nella parte posteriore e le nuove gomme Pirelli, è un po’ più difficile da guidare. Sappiamo in quale direzione dobbiamo andare, in termini di sviluppo delle vetture e questo è un passo importante.
Dobbiamo rimanere freddi e calmi e fare un passo alla volta, iniziando con la gara di Melbourne, dove avremo l’impressione iniziale. Una volta che sappiamo dove ci troviamo, allora possiamo fissare obiettivi più precisi. Una cosa è certa. Con la volontà di vincere che abbiamo tutti in Ferrari e con la storia che abbiamo dietro di noi, sentiamo la responsabilità di fare bene: per noi, per i nostri tifosi e per i nostri partner. Dobbiamo unire le forze per raggiungere questo obiettivo.
C’E’ BISOGNO DI TEST – La voglia di ritornare a correre è tantissima, ma Fernando più che in gara avrebbe voluto avere più tempo da dedicare nei test. Contrario a la scelta di ridurre le prove nel periodo invernale, il pilota ha sottolineato il fatto che tra tanti sport nel mondo, il suo è forse l’unico nel quale non si permette ai vari concorrenti l’adeguata preparazione.
Quest’anno abbiamo avuto ancora meno tempo del solito per guidare la macchina, dato che i test pre-stagionali sono stati accorciati ancora di più: sei giorni non sono assolutamente sufficienti a saziare il mio bisogno di guidare. Ho detto molte volte che il nostro è l’unico sport in cui è vietata la formazione. Immaginate di chiedere a Nadal di provare una nuova racchetta per soli sei giorni o a un giocatore di calcio di allenarsi solo sei volte prima della Coppa del Mondo
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