Sono pochi i campioni che si possono definire tali sia in pista che fuori. Un po’ in tutti gli sport capita che quando le cose vadano male anche chi ha vinto tanto tiri fuori il peggio di sé. Non accade però a Michael Schumacher che, dopo l’ennesimo ritiro a causa di un problema tecnico, continua a spendere parole di fiducia verso la sua squadra.
Questo ottimismo viene ribadito il giorno dopo che il grande capo Ross Brawn aveva chiesto scusa ai tifosi ma soprattutto a Schumi per i 5 ritiri su 6 provocati da qualche problema all’auto o ai box che stanno limitando un pilota che, nonostante l’età, ha la voglia e le capacità di un ragazzino imberbe.
Certo, siamo lontani dagli elogi sperticati alla sua Mercedes di inizio stagione, quando l’ex ferrarista affermava persino di poter vincere il titolo. I problemi sono tanti e più che la potenza, manca l’affidabilità, ma Schumacher è ottimista per il futuro:
Le vetture sono prototipi e centinaia di componenti sono creati appositamente per la Formula 1. E’ comprensibile che qualcosa possa andare storto.
Certo, ma sempre a lui? Come mai agli altri team un guasto capita ogni tanto, mentre a lui quasi ad ogni gara? Questo Schumi cerca di non pensarlo.
Naturalmente è stata una delusione finire in quel modo il Gran Premio del Canada, ma continuo a credere nel mio team. Penso ancora che possiamo conquistare qualcosa di speciale con la Mercedes. Circostanze sfortunate come queste fanno parte delle corse. Anzi, sono certo che è ancora più dura per i ragazzi del team. Ecco perché mi sono seduto con gli ingegneri di pista subito dopo il mio ritiro.
Dunque quella che a tutto il mondo è apparsa una sfuriata del pluricampione del mondo, in realtà era soltanto un tentativo di ragionare su ciò che non andava. Per la stima che merita, noi speriamo sia così, ma vogliamo vedere la sua reazione se nei prossimi Gran Premi altri problemi di natura tecnica si frapporranno fra lui e la bandiera a scacchi.
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