Le condizioni di salute, innanzitutto, e – se il paragone è con la vita stessa – del resto, in fondo, chissenefrega. Uno dei talenti più costanti delle ultime stagioni di formula 1, Robert Kubica, ha rischiato grosso e se l’è vista davvero brutta. Kubica, uscito di strada al volante di una Skoda Fabia nella prima prova speciale del rally di Andora, è stato operato da una equipe di undici medici.
La squadra era composta da due rianimatori, due anestesisti, tre chirurghi ortopedici, tre chirurghi del Centro regionale di chirurgia della mano di Savona, un medico vascolare e due equipe di infermieri. Tra preparazione, stabilizzazione e intervento vero e proprio, il pilota di Formula 1 è rimasto sotto i ferri per oltre sette ore. L’obiettivo principale, dopo essere stato dichiarato fuori pericolo, era quello di riuscire a garantirgli la possibilità di utilizzare il braccio: perchè è questo che Kubica ha rischiato, di non poter più disporre di uno dei due arti superiori.
Il polacco, prima guida della Renault, si trova sotto osservazione nella divisione di Rianimazione, diretta dal dottor Giorgio Barabino, dell’ospedale di Pietra Ligure. La prognosi resta riservata. Prima notte tranquilla nell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure per Kubica. Rincuorano le frasi ascoltate a fine intervento:
“La mano è calda, ciò significa che l’intervento è andato bene”, ha detto il professor Igor Rossello, chirurgo che ieri ha operato per sette ore il pilota di Formula 1 protagonista di un grave incidente al rally di Andora.
“Ci vorranno comunque almeno sei giorni di tempo per verificare se la circolazione del sangue nell’arto risponde come dovrebbe”, ha proseguito Rossello. Per quanto riguarda invece la riabilitazione dell’arto, ha ribadito lo specialista, sarà necessario un anno.
“Il recupero potrà avvenire, ma servirà un periodo lungo. Per 48 ore non possiamo sciogliere la prognosi, ma le cose stanno andando per il meglio”. Giorgio Barabino, primario del reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, fa il punto sulle condizioni del pilota polacco. “Le lesioni ortopediche sono state molto complesse, ci vorrà molto tempo per capire quanto serva realmente per il recupero”, dice il dottor Barabino a Sky Sport24. “Kubica è cosciente, parla e capisce cosa è successo.
Per prima cosa ha pensato al suo navigatore e si è informato sulle sue condizioni. Le cose stanno andando bene, considerato che il danno è stato imponente. C’erano grosse difficoltà da affrontare, sono state adottare subito le misure necessarie. Ha perso moltissimo sangue, per questo la criticità assoluta si è verificata nella prima ora. Era incosciente, non poteva essere sottoposto a nessun intervento. Ha avuto bisogno di molte trasfusioni sia nella fase di stabilizzazione che durante il lunghissimo intervento”.