Uno dei grandi sogni di Mr B. è stato sempre quello di portare il suo prodotto negli USA.
Con il Texas quest’anno e il New Jersey l’anno prossimo il patron della F1 pareva esser riuscito nella sua impresa, invece lo stesso ha detto che il Gran Premio cittadino che vedrà come sfondo la bellissima Manhattan è in serio dubbio, perché gli organizzatori non hanno rispettato le scadenze dei loro contratti. Intanto Ecclestone non si tira indietro e grazie al nuovo Patto della Concordia ha detto che vorrebbe trasferire in America il gran numero di gare che attualmente si trova in Europa.
GP NEW JERSEY – Mancano quasi 12 mesi al secondo Gran Premio negli Stati Uniti. Ecclestone ci ha lavorato da 40 anni e quando tutto sembrava fosse pronto, ecco che sbucano i primi intoppi:
Non so se succederà. Spero che sarà tutto ok. Se sono pronti per il 2013 li avremo.
Ecclestone non ha nascosto il fatto che gli organizzatori saranno sanzionati per il loro ritardo:
Siamo in attesa che le diverse parti del contratto prendano un accordo. Sono in ritaro
Ma un portavoce del Grand prix of America ha prontamente risposto spiegando:
Noi non commentiamo il nostro rapporto contrattuale con la Formula 1. Siamo in corsa per una gara nel giugno 2013, con tutta la progettazione e la costruzione che procede nei tempi previsti, con un forte team manageriale, un forte sostegno in corso dal New Jersey, da New York e dalle comunità locali. Siamo molto fiduciosi che la il Gran Premio d’America nel 2013 sarà un grande evento
CONCORRENZA NASCAR – Ecclestone non si arrende. Il vecchio Patto della Concordia limitava il calendario di F1 a 20 appuntamenti, ma adesso che questo vincolo è stato sciolto, il proprietario commerciale della F1 ha confessato di voler esportare gran parte dello sport proprio in America:
Potremmo fare in America una cosa simile come da noi in Europa, con tre o quattro gare nello stesso mese. NASCAR probabilmente non sarebbe felice. Se lo pianifichiamo con cura probabilmente potremmo avere due o tre gare
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1 commento su “F1 in America fa concorrenza a NASCAR, ma il GP a New York è in dubbio”