Questo Gran Premio non s’ha da fare. E’ quanto sembra scaturire dalle ultime dichiarazioni di François Hollande, il nuovo Presidente della Repubblica francese.
Come vi avevamo riferito già il mese scorso, il Gran Premio di Francia era pronto per tornare dopo quattro anni di assenza. Il grande capo della Formula Uno, Bernie Ecclestone, aveva trovato l’accordo con Sarkozy, il vecchio presidente, per far tornare il GP di Magny-cours o al massimo il GP di Paul Ricard, nel 2013, alternato con quello del Belgio. Ma il nuovo presidente ha bloccato tutto.
In questo momento infatti i francesi vogliono che i soldi delle loro tasse vengano spesi per importanti servizi primari e non per una corsa automobilistica. Mentre Sarkozy guardava ad un probabile guadagno dovuto agli introiti di un Gran Premio in casa, Hollande ha preferito investire quei soldi in un’altra maniera, come ha detto piuttosto chiaramente nell’ultima intervista in merito rilasciata alla Reuters:
Io non credo che lo Stato francese debba essere responsabile di ogni esborso finanziario. Ci sono diverse questioni da prendere in considerazione prima di spendere decine di milioni di euro su un Gran Premio.
SPERANZA ANCORA VIVA – Più chiaro di così. Dunque ogni speranza di vedere il ritorno in Francia della Formula Uno è andata persa? Probabilmente non ancora. Gli analisti hanno definito l’accordo tra Ecclestone ed il ministro dello sport del vecchio Governo David Douillet semplicemente “prematuro”. Attualmente la Francia ha altre priorità, e se entro giugno Hollande non prenderà una decisione, semplicemente ogni discorso slitterà di un anno. L’accordo che i vertici avevano trovato lo scorso mese, messo nero su bianco ma mai firmato, non diventerà carta straccia. Hollande ha promesso che sarà semplicemente “rivisto”, e dunque non definitivamente cestinato. Secondo le indiscrezioni sembra semplicemente che Hollande non voglia spendere tutti quei soldi pubblici per il GP, dunque se trovasse sponsor a sufficienza che finanzino la gara bene, altrimenti il Gran Premio di Francia, almeno per ora, è destinato a rimanere qualcosa che appartiene al passato.
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