Mark Webber in pole position a Silverstone, dove è riuscito a mettersi alle spalle il compagno di scuderia Red Bull, Sebastian Vettel. L’australiano è parso in una condizione eccellente e ha mostrato la determinazione di un vincente: che abbia voglia di far suop il nono appuntamento stagionale di Formula 1 è evidente. A qualifiche terminate, la spavalderia di Webber era la stessa di chi sa di poter bissare il successo del 2010 in terra britannica:
“Sono in grande forma. E per domani sono pronto a battermi per la vittoria. Mi piace guidare qui, ma questi risultati si ottengono solo impegnandosi al massimo”.
Che la prima fila Red Bull possa essere una replica alle polemiche della settimana?
“No non lo è. Non stiamo cercando di rispondere a qualcuno”.
Che siano i diffusori soffiati il vero – e neppure troppo corretto – segreto delle Red Bull? Non ditelo a Webber:
“Ciò che va ribadito è che negli ultimi tre anni la nostra scuderia è arrivata molto molto presto e ha rallentato molto molto tardi. Tutti nella pit lane lavorano duro ma noi lavoriamo incredibilmente duro e bene. Con la RB5, la RB6, la RB7, ci siamo concentrati al massimo, ed è quelo che abbiamo fatto negli ultimi anni. Quello che è accaduto negli ultimi mesi non è solo frutto degli ultimi mesi. Sono anni di lavoro per piazzarci tecnicamente in questa posizione. Capita spesso di esser al centro dei dubbi, eppure anche senza i diffusori siamo okay. Frutto delle nostre interpretazioni dei regolamenti. Che siamo in pole oppure decimi, noi continueremo a fare ciò che pensiamo sia corretto. La querelle sui diffusori soffiati è stata gestita dal team molto bene. Io e Vettel abbiamo pensato a guidare. E comunque questa storia annoia. Per altro non è nuova per il nostro team. Ogni anno c’è qualcosa di cui parlare. Come in queste ultime settimane. Speriamo di trovare tutti un accordo, perchè questa storia è incredibilmente noiosa per la gente. Penso che non capiscano nemmeno lo 0,1% di quello che sta succedendo. Bisogna tornare a correre. Semplificando le regole al massimo e partire da lì”.