I verdetti del Gran Premio d’Italia sono inequivocabilmente lampanti: un plauso a senso unico alla scuderia Brawn Gp che, oltre ad aver firmato una doppietta storica – sebbene sia l’ennesima della stagione – e aver messo entrambi i piloti – Jenson Button e Rubens Barrichello – nelle condizioni di giocarsi il titolo Mondiale, ha anche mostrato grande sagacia nella gestione della corsa e nella strategia vincente.
Perchè, almeno ieri, ancor più della macchina ha contato proprio la tattica. Va da sè che per il titolo costruttori, la scuderia britannica Brawn Grand Prix Formula One Team Limited non abbia alcun rivale e che abbia messo una seria ipoteca proprio a Monza.
Sorrisi anche in casa Ferrari (insperato terzo posto per Kimi Raikkonen ed esordio lineare per Giancarlo Fisichella), con Stefano Domenicali incaricato di esprimere la soddisfazione del gruppo di Maranello:
“A quattro gare dal termine della stagione la scuderia ha consolidato il terzo posto nella classifica Costruttori, dove ora ha 15 lunghezze di vantaggio sul più immediato inseguitore. E’ questo il nostro obiettivo principale. E’ su questa strada che dobbiamo lavorare. Abbiamo le possibilità per ottenere buoni risultati. Raikkonen ha fatto una corsa fantastica, ha guidato senza commettere errori, dando il massimo e sfruttando al meglio il potenziale della macchina”.
In tal senso, pare opportuno evidenziare il top e il flop di quanto accaduto nell’arco della gara e richiamare i particolari che più ci hanno colpito.
Il popolo di Monza – 10 e lode: ci è piaciuto ancor più degli anni precedenti, quando già era encomiabile. Non solo per come ha coccolato i piloti Ferrari e gioito per la vittoria di Barrichello – a cui i ferraristi non hanno fatto mai mancare il proprio affetto – ma anche per la caparbietà con la quale hanno rivendicato la titolarità del Gran Premio d’Italia.
“A Monza il massimo circus della Formula 1, a Roma il Circo Massimo” e “La storia non si cancella, il Gran Premio è solo Monza”
sono solo alcune delle frasi apparse sugli striscioni esposti nelle tribune del circuito, che ha voluto prendere posizione rispetto alle voci di un possibile cambio di scenario. Magistrali.
Brawn Gp – 10: troppo facile dare un giudizio alla scuderia capace di piazzare la doppietta e insegnare alle altre scuderie come ci si comporta nel corso di un fine settimana di corse. Se solo ci fosse venuto in mente come fare meglio, avremmo detto che rasenta la perfezione. A questo punto, ci limitiamo a dire “semplicemente perfetta”.
Vitantonio Liuzzi – 8: il sostituto di Fisichella fa meglio dell’originale ma incappa in una giornata nella quale la Force India fa peggio del solito. Rimane appiedato ma avrebbe chiuso tra i primi. Sorprendente.
Kimi Raikkonen – 7,5: bravo fino alla fine, pulito nella guida e capace di essere un valore aggiunto per questa Ferrari. Mezzo voto in più per la franchezza con cui ha dichiarato che il terzo posto è un regalo di Hamilton.
Lewis Hamilton – 5: in altre circostanze saremmo stati ancor più pesanti nel giudizio, perchè un errore come quello commesso dal campione del Mondo (maturato all’ultimo giro nel tentativo di riprendere un Button che sembrava già sicuro del secondo posto – ci sta solo se l’anno prima non hai vinto il titolo. Non si può dimenticare, tuttavia, che fino ad allora il suo fine settimana era da celebrare.