Cancellato il Gran Premio del Bahrain, non sarà dagli sceicchi che la Formula 1 darà il via alla stagione 2011. Bernie Ecclestone aveva discusso il da farsi col principe ereditario Salman bin Hamad bin Isa Al Khalifa, al quale, come detto dallo stesso patron del circus, sarebbe spettata l’ultima parola sulla sicurezza nel Paese alla luce dei disordini degli scorsi giorni. In Bahrain si sarebbe dovuto correre il prossimo 13 marzo e se fino alla mattina di lunedì – diceva Ecclestone – “non è cambiato nulla rispetto ai giorni precedenti” ne pomeriggio gli scenari sono mutati. Piloti e scuderie hanno atteso, anche se qualcuno, leggi Mark Webber, era stato tempestivo nel sottolineare come non fosse il miglior momento per andare in Bahrain per un Gran Premio, “hanno cose più importanti a cui pensare”. Non è stata, in ogni caso, una decisione semplice anche dal punto di vista finanziario, visto che gli organizzatori pagavano 30 milioni di euro per ospitare la Formula Uno e altri 14 per essere il primo appuntamento della stagione. “C’è ovviamente una situazione difficile in Bahrain – andava dicendo Chris Horner prima della decisione ufficiale – ma abbiamo completa fiducia in Ecclestone e nella Fia, sappiamo che ci daranno il via libera solo se la sicurezza è garantita”. Evidentemente, non lo era affatto: stavolta neppure la vagonata di milioni garantiti dalla cassaforte degli sceicchi ha potuto nulla. In Bahrain non si corre.