Paul Hembery è contrario ad un ritorno di più fornitori di pneumatici in Formula 1.
Per il direttore sportivo dell’azienda italiana sarebbe solo uno spreco di denaro, che per altro non comporta nessun miglioramento di spettacolo per lo sport. Diversamente invece la pensa la Michelin, assecondata a quanto pare dall’attuale Presidente della FIA Jean Todt.
PNEUMATICI F1
Quando nel 2010 la Bridgestone si mise da parte, la Pirelli tornò nello sport automobilistico con un contratto triennale che scade a fine 2013. Sul futuro dell’azienda italiana si sa veramente poco e nonostante le gomme Pirelli hanno fortemente contrinuito a rendere più imprevedibile la F1, Paul Hembery ha detto:
Aspettiamo e vediamo se le regole cambiano. Se succede, poi consideriamo cosa fare. Le squadre non sono assolutamente interessati a una guerra di pneumatici
C’è un problema di sicurezza. I produttori di pneumatici avrebbero spinto i limiti di sicurezza, perché è così che si ottiene la performance. Abbiamo visto cosa è successo a Indianapolis (nel 2005).
Io non credo che sia un bene per i fornitori, e non è certamente un bene per la categoria.
Significa spendere milioni per essere mezzo secondo più veloce, e non stai ancora dimostrando di avere il miglior pneumatico, perché alla fine sono le squadre che vanno a vincere. Non ha senso.
CHI E’ DACCORDO
La Michelin vuole ritornare nello sport a patto di non essere unico fornitore, ma concorrente appunto con un’altra azienda quale la Pirelli. Jean Todt, francese e presidente della FIA sta valutando per il futuro un ritorno dell’azienda connazionale e pare che anche Michael Schuamcher sia favorevole ad un dualismo in tale settore. Il tedesco che non ha mai mostrato un particolare interesse per le gomme italiane, ha detto che la concorrenza assicura degli pneumatici decenti.
Hembery però si è fatto portavoce delle squadre e del pubblico. L’inglese ha detto:
Non Tutte le squadre con cui ho parlato vogliono farlo. Essi considerano uno spreco di denaro in una zona che non possono controllare che è di valore limitato al pubblico
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