“La Formula 1 è tecnologia allo stato puro”. Alonso dixit. E allora che tecnologia sia, a dispetto di una Fia che continua puntualmente a smentire se stessa ammettendo prima e vietando poi (o viceversa!) tutti gli accorgimenti aerodinamici e strutturali delle monoposto in competizione per il titolo mondiale. L’ultimo scoop è quello che ritrae la Renault nell’ultima uscita in Malesia con un “doppio fondo” assente nelle prime due gare.
Che poi possa portare maggiori o minori vantaggi questo è un altro discorso. In questa occasione ci vogliamo soffermare sull’atteggiamento ambiguo del governo del volante che non riesce a stare dietro alla continua evoluzione di tutte le scuderie. Già solo in questo primo scorcio di stagione ci sono stati parecchi episodi che hanno fatto discutere.
Gli scarichi bassi della Red Bull, la particolare ala della McLaren, la modifica delle sospensioni sempre della Red Bull hanno già diviso il parere degli addetti ai lavori tra chi è favorevole ad ogni variazione in corsa e chi prediligerebbe invece un campionato tra vetture perfettamente identiche. Anche tra i tifosi c’è un ventaglio che va dall’entusiasmo al totale disprezzo.
In mezzo c’è la posizione della Federazione, che oscilla dall’anarchia progettuale a rigidi controlli che spesso fanno perdere punti a scuderie che magari ne hanno già pochini a disposizione. Adesso, quando si tornerà a gareggiare in Europa, come talvolta capita, ci si concentrerà di più sulla parte normativa ed ogni cosa tornerà al suo posto. In attesa delle prossime modifiche.