Messi da parte i verdetti – trionfo per Jenson Button su McLaren, buona tenuta delle Ferrari, sorpresona Robert Kubica e sfortuna “cronica” per la Red Bull di Sebastian Vettel – la F1 dà l’arrivederci all’Australia per approdare in Malesia. Si correrà il giorno di Pasqua (ore 16 locali, le 10 di mattina in Italia) con quintali di aspettative da parte di tutti. Perchè, se qualche conclusione va tratta dall’andamento dei primi due gran Premi, un paio sono le seguenti: cinque piloti a podio nei primi due appuntamenti dell’anno; quattro della cinquina riconduicibili direttamente a Ferrari e McLaren, tornate vive, resuscitate dopo un declino durato un annetto intero.
Melbourne racconta del primato in classifica piloti di Fernando Alonso, che precede Felipe Massa di quattro punti (37 a 33) ma anche di quanto i due rampanti del Cavallino abbiano il fiato sul collo di Button e del redivivo Lewis Hamilton. Mica due venuti dal nulla: rispettivamente, il campione in carica e l’ex canpione del Mondo. Una corazzata di tutto rispetto, la migliore (nella teoria) per contrastare la voglia matta di Luca Cordero di Montezemolo e soci (leggasi pure necessità): Maranello non può permettersi altre debacle.
Per i ritorni economici che verrebbero a mancare ma anche per la decisione – assunta nella passata stagione, quando il campionato era solo a metà – di interrompere il lavoro evolutivo sulla vettura del 2009 e concentrarsi fin da subito sulla progettazione della monoposto 2010. Il commiato all’Australia ci viene spontaneo darlo con le consuete pagelle del dopo gara con cui si intende rendere il giusto merito ai protagonisti. Che, checchè ne dica la classifica, crediamo si nascondano piuttosto appena dopo le posizioni da podio.
KUBICA: fenomeno uscito dal cilindro di un Gran Premio che, in parte, si è deciso proprio con il parapiglia iniziale. Il pilota della Renault, nella circostanza, è stato lesto ad approfittare delle incertezze dei colleghi e a infilare una traiettoria che gli consente di rimanere nelle posizioni di testa. Il capolavoro consiste nell’essere riuscito a controllare senza affanni particolari il ritorbno delle due Ferrari. Non vince ma nel giudizio non è inferiore a Button: 9,5
BUTTON: che sia bravo, non andava mica svelato. Si sapeva, altrimenti che avrebbe vinto a fare, l’anno scorso? La difficoltà, semmai, era quella di prendere dimistiche zza con una monoposto nuova e fare i conti con l’ombra pesantissima di uno come Hamilton. Al secondo Gp mostra di essere capace dell’una e dell’altra cosa: guidare in maniera impeccabile la macchina e tenersi alle spalle il compagno di squadra. Se il buon giorno è questo, pare il candidato numero uno alla sfida contro Maranello: 9,5
FERRARI: non è colpa della Scuderia se Alonso toppa completamente la partenza ma è anche merito della Scuderia, oltre che dello spagnolo, se l’ex Renault riesce a mettere in scena una rimonta da applausi. Dall’altra parte, Massa è sembrato portare avanti il compitino senza infamia e senza lode. Difficile dire che avrebbe raggiunto il podio con Alonso in lotta dai primi giri. Nel complesso, Ferrari ancora in discreta condizione, la macchina c’è e i piloti sanno guidarla. Salvo clamorose sorprese, il ballo delle debuttanti sembra svelare il futuro roseo della monoposto rossa: accoppiata piloti-costruttori tutt’altro che impossibile: 7,5
LIUZZI: Vitantonio mette in cassaforte il nono posto del Bahrain e gli dà continuità scalando altre due posizioni nella griglia finale australiana. Guida la Force India ma lo fa con l’impegno, la passione e la dedizione di chi lotta per il titolo del Mondo. Il sogno sarebbe il podio che, qualora dovesse arrivare, sarà solo grazie all’aggiunta di una quintalata di buona sorte alle indiscusse qualità dell’italiano: 7,5
Andrea 5 Aprile 2010 il 11:13
Oggi, dopo quanto visto in Malesia, dobbiamo dire che in Ferrari c’e’ un tarlo grosso come una casa. Succedono le stesse cose di un anno fa, le stesse cose di due anni fa,…..bei successi seguiti da bischerate immonde……. C’era Baldisserri e dettero la colpa a lui ed ora che Baldisserri non c’e’ a chi la danno? A mio pare le colpe sono fondamentalmente di due persone. La prima e’ Domenicali che vedo del tutto inadeguato al ruolo che ricopre, e’ un metodico, quasi un burocrate, ovvero non e’ la persona adatta a fare il team principal. La seconda e’ Luca Cordero che in tre anni (ma gia’ da prima lo avrebbe dovuto conoscere) non si e’ reso conto che ha sbagliato persona per il ruolo di team principal,………e per un supermanager e pure superpagato direi che non e’ poco….