Crisi o non crisi, le automobili prodotte in Europa dovranno rispettare determinati limiti di emissione. Lo ha deciso la Commissione Europea dopo l’ultimo estremo tentativo di un gruppo di industriali e rappresentanti delle case automobilistiche che volevano scongiurare questo ennesimo onere nell’ammodernamento del parco macchine.
Ed invece, nonostante le pressioni, l’Europa ha deciso di andare per la sua strada e pochi giorni fa ha ufficializzato i nuovi parametri. A dir la verità i parametri non sono proprio nuovi, erano già stati decisi da tempo, ma entreranno in vigore dal 2014 ed ora non c’è più gruppo di pressione che tenga.
I PARAMETRI EUROPEI SULLE EMISSIONI – Questo è quanto si è deciso: tutti i modelli che entreranno in commercio nel 2014 non potranno superare la soglia di 140 grammi di CO2 emessi per chilometro percorso. Questa soglia viene ridotta a 130 g/km nel 2015, fino 95 g/km nel 2020. Ma non solo. Infatti è stato annunciato che dal 2020 al 2030 la possibilità di emissioni verrà ridotta ancora di più (si parla di un taglio fino a 75 g/km nel 2025). E’ evidente che si punta ad auto ad emissioni zero o quasi.
Questo provvedimento, per quanto sia positivo per l’ambiente e per il portafoglio (l’UE calcola che gli automobilisti risparmieranno circa 500 euro all’anno in benzina), rischia di avere effetti negativi sull’industria. Si rischia infatti di penalizzare le case automobilistiche europee che dovendo investire molto in innovazione si ritroveranno ad alzare i prezzi, mentre quelle asiatiche e americane potrebbero giovarne. Inoltre ci aspettiamo che fino al 2013 verranno “sparate tutte le cartucce”, nel senso che usciranno tutte le auto che sforano i limiti europei, in modo da evitare di incorrere in sanzioni quando, nel 2014, le loro emissioni saranno considerate fuorilegge. E poco importa se il mercato dell’auto è in piena crisi ed anche quest’anno fa registrare un -7% delle immatricolazioni.
[Fonte: The Guardian]
Photo Credits | Getty Images
Commenti (2)