Gli Ecoincentivi 2013 per le auto ecologiche sono già terminati: ebbene sì, sembrerà impossibile, ma sono finiti ancora prima di essere messi a disposizione.
Il decreto sviluppo di cui si parlava tanto, che aveva previsto un programma di incentivi per il periodo che va dal 2013 al 2015, ha rinviato, per quanto riguarda le modalità con cui devono essere concesse le preventive autorizzazioni all’erogazione così come per quanto concerne le condizioni per usufruire di tali incentivi, ad un successivo decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, che dovrà essere adottato insieme al Ministro dell’Economia e delle finanze entro due mesi dall’11 ottobre 2012, ovvero la data in cui era entrata in vigore questa norma.
NIENTE FIRMA DEL MINISTRO PASSERA
E allora, si potrebbero chiedere in tanti, qual’è il problema? Il vero problema è che su quel decreto non è mai stata apposta la firma del Ministro dello sviluppo economico Corrado Passera: inoltre, il Governo Monti, al posto di emanare il decreto ministeriale, ha emendato la legge di stabilità, con l’obiettivo di apportare una modifica al periodo in cui sarebbero stati lanciati sul mercato gli incentivi.
Ecco spiegato il motivo per cui il tanto atteso contributo per le auto acquistate e immatricolate nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2013 e il 31 dicembre 2015, adesso dovrebbe toccare, invece, a tutte quelle vetture che sono state comprate ed immatricolate dal trentesimo giorno che succede all’entrata in vigore di tale decreto fino al 31 dicembre 2015.
DECRETO RINVIATO A DATA DA DESTINARSI
In poche parole, tutta questa situazione è stata rinviata ad una data ignota, almeno per il momento. Gli ecoincentivi 2013 che erano previsti per quest’anno (ricordiamo che dovevano servire per l’acquisto di vetture elettriche, ibride, a metano e a Gpl, con delle emissioni di anidride carbonica che non dovevano andare oltre i 120 grammi al chilometro) erano stati messi a disposizione in una cifra limitata: si tratta di 40 milioni di euro per il 2013 e di 35 milioni, a testa, per il 2014 e il 2015, ma solo una minima porzione (5 milioni) saranno fruibili dai privati.