La protesta messa in prima fila da Marussia e Caterham ha avuto un effetto, quello di portare all’autocritica Bernie Ecclestone ma sembra che non basti visto che le belle parole, come sottolinea Lopez della Lotus, sono pronunciate da troppo tempo senza risultati pratici.
Partiamo da Austin: in pista soltanto 18 macchine perchè Marussia e Caterham dopo il primo giro sono tornate i box. Protestano perchè hanno pochi soldi, sono in crisi e l’anno prossimo la loro partecipazione al Circus è compromessa. Questo mina alla base lo spettacolo, riduce i colpi di scena e potrebbe essere deleterio per la Formula 1 nel suo complesso. Come si può andare avanti?
I team medio piccoli tra cui anche la Lotus, chiedono una gestione diversa dei soldi: ne vogliono di più per andare avanti con lo sviluppo del motore senza essere penalizzate rispetto ai grandi brand. Lopez dice che :
Direi che è piuttosto strano, perché Ecclestone sta dicendo la stessa cosa da un po’ di tempo, ma abbiamo bisogno che le altre squadre accettino. Non dovrebbe essere così difficile trovare qualcosa che vada bene per la Formula 1. Possiamo trovare una soluzione rapidamente, se davvero lo vogliamo.
In pratica fa capire che più dei soldi, adesso, è importante mettere le scuderie d’accordo, quasi che le grandi non avessero intenzione di cedere nemmeno un millimetro. Quella di Lopez è una dichiarazione in risposta all’ennesima sparata teorica di Ecclestone che ha detto che sarebbe arrivato il momento di strappare i contratti e ricominciare da zero. Poi, però, nella stessa dichiarazione ribadisce che non sa da cosa derivi la crisi del Circus. Insomma, si fa autocritica ma non si parla di soluzioni e nell’incertezza lo show dei grandi va avanti per coprire i rumori della protesta dei piccoli. Ecco cosa ha detto Ecclestone:
Il problema è che c’è troppo denaro distribuito male e, probabilmente, la colpa è mia. Ma come nella maggior parte degli accordi presi tra le persone, mi sembravano fatti bene nel momento in cui sono stati firmati.
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