A pochi istanti dall’attesissimo Gp del Brasile, arrivano a scatenare l’ambiente dei motori le ennesime dichiarazioni discutibili di patron Bernie Ecclestone. Non riguardano, stavolta, nè Jenson Button nè alcuno dei piloti attualmente impegnati ad Interlagos ma riprendono uno dei miti indiscussi, forse il personaggio più amato nell’ambito della Formula 1: Ayrton Senna. Scomodare uno dei più grandi piloti di tutti i tempi, e farlo in queste modalità non è certo stata una mossa vincente nè – pur sforzandoci – ne intuiamo le motivazioni. Ma tant’è.
Ancora una volta, sono le parole di Ecclestone a tenere banco e suscitare più di una reazione. Tra appassionati e addetti ai lavori. Ecco quanto riportato da Folha S.Paulo:
“La morte di Ayrton Senna è stata una gran tristezza, ma è stata poi un bene per la Formula 1. Molta gente che non aveva mai sentito parlarne ha cominciato ad interessarsi al nostro sport grazie all’immensa ripercussione dell’incidente del brasiliano”.
Seppure le intenzioni possano essere comprensibili – non immaginiamo lontamnamente che Ecclestone abbia voluto esporre alcun tipo di beneficio rispetto ad un episodio, ovvero la tragica morte del talento brasiliano, che di benefici non può averne affatto – discutiamo, e si discuterà di sicuro nei prossimi giorni – le modalità scelte dal principale referente del Circus della Formula 1.
L’intervista, rilasciata al principale quotidiano brasiliano Folha S.Paulo, è di quelle che fanno scalpore, anche perchè avvenuta nel Paese e tra un popolo che Senna lo porterà nel cuore in eterno. Forse più di chiunque altro. Curioso anche il siparietto che si è scatenato in seguito allapubblicazione delle parole di Ecclestone: il diretto interessato si è affrettato a smentire la versione fornita dal giornale mentre il cronista sportivo autore dell’intervista, Fabio Seixas, ha messo a disposizione delle emittenti radio locali la registrazione, che conferma, parola per parola, le affermazioni del 79enne manager inglese. Pazzesco, qualunque tipo di buonafede non cancella una gaffe epocale.
flavia 18 Ottobre 2009 il 20:24
mi viene solo da dire una parolaccia al signore che fa queste affermazioni non dovrebbe neanche nominare il nome di senna per me il numero 1
Arturo 18 Ottobre 2009 il 22:24
Concordo in pieno. L’unica attenuante che si può riconoscere a Ecclestone è quella di aver espresso male un concetto che andava sviscerato meglio. Ma anche in quel caso, faccio fatica a capire come si possa non pensare agli enormi benefici che Ayrton Senna avrebbe garantito da vivo. Ennesima caduta di stile del patron della F1 ma stavolta lo scivolone pare pesante.