Che nella Formula 1 ci sia un grossa crisi è evidente e nonostante si possano compatire i team che saranno esclusi per motivi economici dalla competizione dell’anno prossimo, è anche vero che i soldi ci sono e non è un problema di arrivare a fine stagione. Ecclestone lo ha capito.
La Caterham, in grossa difficoltà economica, ha deciso di lanciare una campagna di crowdfunding per fare in modo di essere presente anche al Gran Premio di Abu Dhabi. Ognuno si arrangia come può, sembrerebbe normale ma tutta questa pubblicità, anche negativa, al Circus, è mal digerita da Ecclestone.
Il patron della formula 1, perciò, ha tuonato senza mezzi termini: “Penso che la campagna sia un disastro. Non vogliamo mendicanti.” E lo ha detto quando è già in programma una bella riunione con il direttore della CVC McKenzie per discutere della situazione dei piccoli team. Insomma non li dimentica ma non vuole più sentire sottofondi lamentosi.
Ma quanto serve alla Caterham? L’azienda spera che con la raccolta fondi che ruota attorno all’hashtag #RefuelCaterhamF1, entrino nelle casse circa 2,35 milioni di sterline, praticamente 4 milioni di euro che dovrebbero essere affidati alla generosità dei fan e degli sponsor. 1 milione di sterline è quello che è stato raccolto finora, siamo quasi a metà strada.
Questi soldi dovrebbero essere usati per tirare a campare, per arrivare a pagare le spese per la trasferta ad Abu Dhabi che è anche l’ultimo appuntamento della stagione per la Formula 1. Se le squadre non saranno presenti a questo gran premio si rischia di non trovarsi alla partenza della stazione 2015.
Le condizioni poste da Ecclestone sono chiare, meno chiaro è il motivo per cui un brand non potrebbe ricorrere a tutti i mezzi in suo possesso per garantirsi una sopravvivenza nel Circus. Secondo Ecclestone se un team non ha i soldi per stare nella Formula 1 semplicemente non dovrebbe starci. Perentorio e il paragone con il poker ci sta tutto:
Se siedo a un tavolo da poker e non posso permettermi le puntate, vengo fatto fuori e devo andarmene