Alejandro de Tomaso la fonda nel 1959, dandole il proprio nome. Poi, nel 2003, il pilota argentino viene a mancare. Le attività della casa automobilistica non interessano alla moglie ed il figlio Santiago pare non volerne sapere. Così, mettono in liquidazione l’azienda di famiglia. Nel 2009 subentra un intrepido, quanto sconosciuto imprenditore. Si chiama Gian Mario Rossignolo. Che poi acquista anche uno stabilimento Pininfarina, a Grugliasco, Torino. Ma che vuol farci?
Il progetto del neo presidente di quell’azienda, che diventa, oggi, De Tomaso Automobili S.p.A., è quello di far rinascere il fasto d’un tempo. Ma non si può essere sciocchi e chiudere gli occhi al futuro automobilistico. Non lo si può fare. Sicché, ecco che De Tomaso ottiene un nuovo simbolo, in luogo del vecchio stemma, ormai forse troppo legato alle sconfitte, vuoi economiche, vuoi ideologiche, vuoi industriali, degli ultimi tempi storici.
Lo disegna Peter Arnell. È un architetto e designer newyorchese, che Rossignolo ha nominato CIO, Chief Innovation Officier, di De Tomaso. Quella persona che riveste il ruolo di innovatore, annusando le strategie corrette. I percorsi da calpestare. Le strade da costruire. Parte da qui, Arnell, dal simbolo, elemento tra i più rappresentativi di un’azienda. Non so dirvi, davvero, se questa sia la mossa più saggia da fare. Ma chi può dirlo?
Inizia a lavorare dal vecchio logo dell’azienda, quella storica simbologia di De Tomaso, lo scompone, lo rimpicciolisce, lo modernizza e lo rende maggiormente semplificato, lineare, impressivo, immediato. Sembra quasi più veloce, tanto poco elaborato lo si percepisce. In realtà, è studiato: richiama il passato, questo si, non lo nega, ma lo metabolizza, lo digerisce per propendere verso un futuro. Differente. Come è giusto che sia.
Scomparsa la patina nostalgica, il progetto di Rossignolo è quello di realizzare una linea produttiva che, inizialmente, dia vita a tre tipologie di veicoli: un fuoristrada, una berlina ed una coupé. La soglia da raggiungere, gli ottomila veicoli ogni anno. La prima, concreta, conferma, il Salone di Ginevra del prossimo anno. Là, infatti, pare verrà svelata una parte (chissà quale) del programma della nuova De Tomaso di Rossignolo.