Sono in tanti che fanno del concetto donne e motori una filosofia di vita, ma spesso non si sa che una donna che, nella vita di tutti i giorni, fa perdere la testa a tanti uomini, potrebbe tranquillamente essere in grado di fare un qualche numero tra chicane e tornanti in pista.
Lei si chiama Danica Patrick ed è probabilmente una delle pilote più belle che siano mai approdate nelle competizioni ufficiali delle quattro ruote, ma la bellezza non è la sua unica caratteristica: infatti, Danica è una ragazza anche coraggiosa e molto, molto forte quando si tratta di guidare.
BELLA E VINCENTE
La Patrick ha origini americane ed è nata nel 1982: adesso, a 30 anni, la Nascar è diventata il suo mondo e dimostra di aver un gran fegato oltre che un fisico mozzafiato, visto che deve quotidianamente affrontare testacoda e sportellate a velocità pazzesche.
Prima di esordire nella serie americana più famosa al mondo, Danica Patrick ha affrontato per diverse stagioni la IndyCar Series, ovvero quella competizione che viene chiamata Formula 1 degli States, affrontando tracciati estremamente impegnative con delle auto estremamente potenti a ruote scoperte.
La Patrick può vantare anche un record particolarmente interessante: si tratta della prima donna a trionfare in una gara della serie, primeggiando sul circuito nipponico di Motegi, battendosi fino alla fine con i più forti piloti americani, rigorosamente maschi.
TERZA A INDY 500
Non solo, visto che la Patrick è riuscita a piazzarsi sul gradino più basso del podio sulla storica pista Indy 500.
Senza ombra di dubbio, la Patrick è una pilota molto brava e con un coraggio da vendere, ma questa volta a salire alla ribalta non è tanto il suo lato sportivo, quanto quello più sexy, visto che ormai è il personaggio più “cliccato” dai rullini dei fotografi, ma anche tra il pubblico comincia ad essere amata, dopo essere stata votata come personaggio più famoso della serie Nascar.
Vi lasciamo alle immagini rilasciate da Sports Illustrated, che certamente non hanno bisogno di molti commenti.
Photos From Sports Illustrated