La crisi economica pare non arrestarsi neppure nel settore automobilistico e, proprio a poche ore di distanza dalle parole del Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi secondo il quale bisogna zittire i catastrofisti della crisi (secondo lui soprattutto psicologica) e continuare a consumare come prima, sono giunte le dichiarazioni del nuovo Presidente del colosso Toyota, Akio Toyoda.
Le quali non collimano affatto con le affermazioni del Premier. Stando alla più alta carica del gruppo auto giapponese, infatti, per la Toyota si tratta di tempi duri: almeno un altro paio di anni di difficoltà finanziaria, ragione per cui le strategie della società sono quelle di agire con maggiore autonomia nel mercato americano oltre al varo di nuovi modelli da lanciare sul territorio amico.
I bialnci della Toyota sono in rosso da un paio di anni e nelle intenzioni del gruppo c’è la volontà di tagliare i costi nel 2010.
“Non è assolutamente possibile chiudere in perdita per il terzo anno consecutivo – ha detto Toyoda – e faremo tutto il possibile per evitare che ciò accada”.
Tradotta in numeri, la crisi Toyota è del tutto evidente: la produzione totale del marchio automobilistico, compresi i marchi Daihatsu e Hino, ha fatto registrare nel mese di maggio una flessione del 37,9%. Per scendere ancora di più nel dettaglio, le vendite giapponesi sono calate – dal primo al 31 maggio, del 23 per cento. Percentuale più che raddoppiata se vengono prese in considerazione le esportazioni: -51,3%. Sarà anche questo solo un problema psicologico?
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