Si è conclusa l’inchiesta per l’incidente che ha visto coinvolta un’auto a guida autonoma di Uber, e il risultato è stato del concorso di colpa. Tutti colpevoli, secondo l’Htsa, l’ente federale per la sicurezza stradale americano.
Le conclusioni della senteza
Nelle conclusioni dei giudici, si evince che l’auto a guida autonoma non è riuscita a riconoscere il pedone. Infatti non ha frenato e non ha avuto nessuna precauzione. Ma dall’inchiesta e nella sentenza è emerso anche che il pedone ha attraversato al di fuori delle strisce pedonali, in condizioni non ottimali. Aveva infatti dei vestiti neri, ed ha attraversato all’improvviso, e fuori controllo, essendo drogato.
L’esame tossicologico ha infatti accertato forte presenza di metamfetamine e marijuana nel corpo. Un incidente che poteva tranquillamente succedere anche ad un pilota esperto. Però queste attenuanti non hanno convinto l’Nhtsa che la tecnologia usata da Uber sia del tutto sicura.
L’indagine ha inoltre accertato come il programma a guida autonoma di Uber sia ancora ad uno stadio preliminare. Infatti, i test sulle auto, hanno rivelato che l’intervento dell’assistente umano è spesso richiesto, e le auto ancora non sono del tutto autonome nelle decisioni. Ci sono ancora delle lacune che causerebbero molti incidenti, nel caso di assenza di una persona fisica che controlli il tragitto.