Cinture di sicurezza usate soltanto dall’88% degli italiani

Le cinture di sicurezza sono da considerare il primo ed essenziale strumento di protezione e garanzia per le persone che viaggiano in auto, per il guidatore e per i suoi passeggeri. Eppure non sono usate da tutti gli automobilisti. Una ricerca di Direct Line spiega che i più prudenti sono i giovani. I risultati dell’indagine. 

La tecnologia in ambito automobilistico è migliorata molto negli anni, soprattutto per quanto riguarda gli strumenti di sicurezza attiva e passiva. Per questo motivo, durante una collisione con un ostacolo oppure con un altro veicolo, se tutti gli strumenti sono usati in modo corretto, si possono evitare le conseguenze gravi.

Le cinture di sicurezza, è risaputo, in caso di sinistro, riducono il rischio che un guidatore e i passeggeri urtino all’interno del veicolo e vengano scaraventati fuori dall’abitacolo. Le moderne cinture di sicurezza sono dotate di un sistema che evita che il corpo si proietti verso il volante, il parabrezza, il cruscotto, ma al tempo stesso garantisce che ci sia la mobilità richiesta dopo l’urto.

Le moderne cinture di sicurezza sono dotate di pretensionatori che entrano in funzione durante l’impatto per tenere il la cintura aderente al corpo e il corpo aderente al sedile. Ci sono poi i limitatori di tensione che riducono la pressione esercitata dalla cintura sul torace della persona.

In Italia però, sono ancora troppi quelli che hanno l’abitudine non allacciare le cinture. Sono stati intervistati automobilisti tra 18 e 64 anni ed è emerso che l’88% degli intervistati le usa sempre mentre l’altro 12% dichiara di usarle in modo saltuario oppure soltanto durante i viaggi lunghi. I più attenti sono i ragazzi tra 18 e 24 anni. Mentre a livello geografico i più attenti sono i veronesi, seguiti da milanesi e cagliaritani.

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