Crisi, che piaga. A simboleggiare le difficoltà economiche nel contesto delle quattro ruote prendiamo spesso da riferimento tre colossi che non se la stanno passando in maniera idilliaca.
General Motors, Ford e Chrysler. Ovvero, tre realtà americane la cui situazione rispecchia al meglio le parole del Presidente Usa Barack Obama, secondo cui questo è il crollo economico più importante dopo quello del 1929. La nota positiva per le tre aziende leader del mercato dell’auto a stelle e strisce è che, rispetto a qualche mese fa, i dati sembrano più incoraggianti.
Si parla ancora di perdite, nessuno si faccia illusioni, ma i cali si stanno dimezzando al confronto con qualche mese or sono. General Motors è ancora impegnata nell’udienza per ottenere il via libera alla vendita degli asset buoni a una nuova società: la data cruciale sarà quella del 10 luglio, e se in quell’occasione non ci sarà il via libera del giudice, il Tesoro ritirerà il finanziamento debtor-in-possession.
Meglio del previsto il bilancio delle vendite per Ford: nel mese di giugno sono scese dell’11%, meno del previsto, consentendo alla casa Usa di superare il dato di Toyota. Per Chrysler situazione non facile, con una contrazione del 42%. General Motors ha registrato un calo del 33,6%. Gli analisti hanno vissuto in maniera estremamente positiva il dato Ford, racchiudendolo in un quadro di lieve miglioramento per l’intero settore. Che siano i primi segnali di una lenta ripresa?
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