Red Bull rifiuta accordo risorse, vicina rottura FOTA


Helmut Marko, consulente della squadra Red Bull Racing, ha fatto sapere che il team non firmerà un accordo che cercherà di imporre dei limiti sulle risorse che vengono investite in Formula 1.

La Red Bull è sotto mira, in quanto è risultato che la squadra vincitrice del campionato, abbia superato il tetto massimo di spesa imposto precedentemente per far fronte a sprechi e favorire le squadre più piccole.

E ‘del tutto pieno di buchi. Chiunque può semplicemente eludere le norme. Quindi non firmiamo” questa la spiegazione di Marko.

La Red Bull si sente già in una posizione di credito rispetto a gli altri team, in quanto recentemente hanno accettato attraverso la FOTA di eliminare definitivamente gli scarichi soffiati per il mondiale 2012, il componente più innovativo che quest’anno ha permesso alla squadra austriaca di fare la differenza e vincere entrambi i mondiali.

Così, senza lo scarico non ci resta che pensare a qualcosa di nuovo” ha detto Marko. “E abbiamo Adrian Newey“.

Il progettista britannico pare stia lavorando duramente sulla ereditaria della RB7. “Mi aspetto che sarà pronta per il primo test a Jerez” ha dichiarato Vettel, riferendosi a gli eventi di apertura campionato 2012, che lo attendono a febbraio “Al momento siamo nei tempi previsti“.

La Red Bull non si ritira dalla F1


Quanto durerà il dominio Red Bull? Ross Brawn spiegò che il dominio in F1 è come un ciclo che varia ogni 4-5 anni. E poi? L’azienda di bibite energetiche che futuro avrà in Formula 1? Questo è quello che ci si chiede guardando il team attuale campione del mondo, un team giovane senza storia, ma che a quanto pare ha le idee chiare sul suo futuro.

Penso che la Red Bull sia impegnata in F1” ha spiegato HornerDietrich Mateschitz è appassionato di questo sport e attraverso la sponsorizzazione e la partecipazione d’azionista per la Sauber, la Red Bull è stato intorno alla F1 per oltre 15 anni”.

La Red Bull guidata da Sebastian Vettel è diventata in 7 anni la macchina che funge da punto di riferimento per gli altri, la macchina da battere ed Horner crede che questo possa continuare solo se si persiste nella giusta direzione.

Penso che la stabilità è stata importante. La squadra è ancora una squadra giovane e credo che quest’anno è stata più forte in tutte le aree di qualsiasi stagione precedente” ha detto.

Red Bull e Newey: un finale all’attacco!


Insaziabili! Christina Horner è stato chiaro, nelle ultime tre gare che verranno alla Red Bull non si vuole abbassare la guardia e quindi gli obiettivi rimango sempre gli stessi. Dominare, perché oltre al titolo costruttori e pilota il team austriaco vuole chiudere in bellezza portando Webber al secondo posto in classifica.

Newey dal canto suo ha rivelato di non voler cessare gli sviluppi di questa macchina, a patto che gli aggiornamenti per India, Abu Dhabi e Brasile non rivelino i piani previsti per il 2012.

Vogliamo finire l’anno in crescendo, portare Mark al secondo posto nella classifica piloti. Sarebbe bello vederlo vincere una gara” ha detto HornerStiamo andando ad attaccare le ultime gare come una finale di coppa”.

La RB7 avrà ancora qualche aggiornamento secondo Adrian Newey: “Tutta la nostra ricerca è per il prossimo anno, ma se troviamo qualcosa che viene fuori e che riguarda la vettura di quest’anno si può scegliere di farlo a seconda che potrebbe dare via al gioco”.

Webber nega di essere il numero 2


Secondo l’australiano non esistono numeri 2 alla Red Bull e se quest’anno non è riuscito ad ottenere gli stessi risultati del 2010 bisogna dar colpa ai problemi causati dall’adattamento alle nuove gomme Pirelli:” Abbiamo avuto qualche problema ma, in definitiva, il problema è che non sono stato abbastanza veloce o abbastanza coerente per lottare con Sebastian per la vittoria”.

Webber ha poi continuato:” Lui non ha avuto problemi con le gomme, con l’installazione ed il funzionamento ad un buon ritmo senza distruggerle. Devo migliorare”.

Mark Webber ha pure confessato che se avesse avuto il minimo dubbio di essere subordinato al suo compagno si squadra, in particolare dopo gli eventi dell’ala anteriore a Silverstone, non avrebbe mai firmato un rinnovo per il team.

La verità e Webber lo ha ammesso, è che non c’erano grandi alternative, a maggior ragione che adesso sia Fernando Alonso che Jenson Button si sono legati in maniera solida con le proprie squadre: “Sono più giovane di me, ma non mi preoccupo troppo“ha insistito WebberSi può firmare per due o tre anni, ma sono sicuro che Jenson e Fernando hanno clausole di uscita se non hanno auto competitive“.

Vettel vince e commuove Monza corteggiando l’Italia

Il Gran Premio d’Italia finisce con una netta sconfitta per la Ferrari nonostante i buoni propositi nei primi giri grazie alla straordinaria partenza di Fernando Alonso, ma tutto cambia quando la Red Bull di Vettel ha imposto il suo ritmo e da li fino alla fine il tedesco si è mostrato impeccabile, imprendibile e fortissimo, un’altro livello.

 

Alla fine Alonso è stato passato anche da Button e tallonato da Hamilton, ma almeno è riuscito ad affacciarsi al pubblico italiano dal podio, un terzo posto di consolazione regalato da Michael Schumacher attraverso una delle più belle prestazione dal suo ritorno alle corse, infatti se non fosse stato per il sette volte campione del mondo che ha tenuto per diversi giri Hamilton alla spalle, la Ferrari non avrebbe mai ottenuto tale risultato.

Red Bull vola con Pirelli P Zero Yellow: in Germania possibile una sola sosta

Adesso, è sembrato dire Mark Webber mostrando il viso solare dopo aver conquistato la pole position in terra tadasca, venitemi a dire di far passare qualcun altro.

Già, perchè le polemiche che hanno fatto seguito agli ordini di scuderia nel corso del gran premio di Gran Bretagna – quando all’australiano è stato intimato di non attaccare il compagno di squadra Sebastian Vettel – sebbene siano sopite non possono non aver toccato che, come Webber, ha a disposizione potenzialità tali da poter puntare alla vittoria nel corso di ogni gara.

Il tempone di Webber è stato segnato con gli pneumatici Pirelli P Zero Yellow softed è di gran lunga inferiore a quello che valse la pole al pilota australiano nel 2009 (l’ultima volta in cui il Gran Premio di Germania si corse al Nuerburgring).

Giallo Red Bull, Webber attacca Vettel: Horner non ci sta

Questione di strategia. Nel corso del gran premio di Silverstone la Red Bull aveva impostato una linea di condotta che prevedeva il fatto che Mark Webber evitasse di attaccare il compagno di squadra, Sebastian Vettel.

L’australiano, tuttavia, non si è attenuto alle direttive e il capo del team, Christian Horner, lo ha immediatamente richiamato all’ordine, ribadendo che viene prima, e innanzitutto, il bene del team. Immediata la replica di Webber:

“Sì, ho ignorato l’ordine del team perchè volevo provare a conquistare una posizione. Semplicemente Vettel stava facendo del suo meglio e io del mio meglio”.

Delicata, in questo caso, la posizione dell’australiano, in scadenza di contratto. Lo stesso Horner ha immediatamente fatto sapere che con Webber vi sarà un chiarimento:

F1 GP Silverstone, Webber: “Voglio la vittoria”

Mark Webber in pole position a Silverstone, dove è riuscito a mettersi alle spalle il compagno di scuderia Red Bull, Sebastian Vettel. L’australiano è parso in una condizione eccellente e ha mostrato la determinazione di un vincente: che abbia voglia di far suop il nono appuntamento stagionale di Formula 1 è evidente. A qualifiche terminate, la spavalderia di Webber era la stessa di chi sa di poter bissare il successo del 2010 in terra britannica:

“Sono in grande forma. E per domani sono pronto a battermi per la vittoria. Mi piace guidare qui, ma questi risultati si ottengono solo impegnandosi al massimo”.

Che la prima fila Red Bull possa essere una replica alle polemiche della settimana?

“No non lo è. Non stiamo cercando di rispondere a qualcuno”.

Che siano i diffusori soffiati il vero – e neppure troppo corretto – segreto delle Red Bull? Non ditelo a Webber:

F1, Vettel verso il Gp di Gb: “Può succedere di tutto”

Pare che la stagione di Formula 1 sia già stata messa in archivio dopo metà del suo svolgimento in seguito alle prestazioni da cannibali della Red Bull e del campione del mondo Sebastian Vettel.

La conferma iridata del tedesco pare solo una formalità, al punto che il circus offre minori emozioni di quelle riscontrate lo scorso anno.

Eppure, a sentire Vettel in seguito alle prove libere del Gp di Gran Bretagna, il mondiale non è noioso: nonostante abbia ipotecato il secondo titolo con 186 punti accumulati in 8 delle 19 gare in calendario, il pilota tedesco si dice affatto sicuro di aver chiuso la stagione. Semmai, tutto è ancora possibile:

F1, Monaco profuma di secondo titolo per Vettel


Un anno fa dopo Monte Carlo, Bahrein incluso, l’allora aspirante campione del mondo Sebastian Vettel aveva conquistato 78 punti, 66 se eliminiamo il Gran Premio nel deserto dove il tedesco arrivò per altro quarto.

Quest’anno con sole 5 gare trascorse Sebastian ha già 143 punti ed un vantaggio dal più vicino inseguitore di 58 punti.

L’anno precedente Vettel in 6 gare aveva ottenuto una sola vittoria, due podi, un ritiro e i restanti risultati a punti, mentre quest’anno le vittorie conquistate su 5 gare sono quattro ed il risultato peggiore è il secondo posto ottenuto nel GP di Cina.

La matematica accetta ancora qualsiasi pronostico, ma se mettiamo in conto nomi come Silverstone, Ungheria, Brasile, Corea, Giappone ed Abu Dhabi , sembra quasi avere un programma quasi certo e scontato, perché questi sono tutti circuiti dove la Red Bull non ha rivali, è fortissima e Sebastian lo è ancora di più.

Si è vero tra questi sopra citati, c’è ne sono alcuni dove nel 2010 Sebastian non ha nemmeno vinto, ma la causa non è da ricercare nella competitività della macchina o del pilota. Silverstone fu una prova di maturità persa dal tedeschino, quando alla fine tamponò la sua Red Bull con la McLaren di Button finendo comunque a punti in settima posizione. Il Brasile, il Giappone ed Abu Dhabi furono un gran successo indiscusso, mentre la Corea fu persa solo ed esclusivamente per un’avaria al motore, occasione irripetibile a quanto pare in questa stagione.

E poi ci sono i circuiti come Monaco dove si parlava di una rivincita della Ferrari che così purtroppo non è andata. Il Canada, forse la gara meno adatta alle Red Bull, nel 2010 fu conclusa da Sebastian in quarta posizione, mentre il Gran Premio d’Europa fu vinto dal tedesco. Templi della velocità a parte(Belgio e Monza), dove per altro in quello italiano ci stava per scappare il podio(sempre causa avaria motore) nei restanti GP Vettel è sempre stato presente portandosi a casa i punti preziosissimi.