Formula 1, Alonso e l’emozione di guidare la Ferrari in Spagna

Sprigiona ottimismo il pilota della Ferrari, Fernando Alonso, a pochi giorno dal Gran Premio di Spagna, che si correrà sul circuito di Barcellona, quarta prova del Mondiale 2010.

La cosa più importante per noi è aver confermato che la F10 è una macchina vincente, in grado di lottare per il campionato e quindi è ora di dimostrare che noi vogliamo questo campionato più di chiunque altro“.

Alonso è ottimista sulle possibilità di far bene della sua monoposto e ovviamente non vede l’ora di gareggiare in casa per la prima volta nella sua storia di pilota, alla guida della Rossa:

E’ sempre un’emozione molto speciale correre in casa a Barcellona, perchè c’è un’atmosfera molto bella: i tifosi che vogliono vedere una buona gara, che si aspettano una buon risultato da me e dalla Ferrari, per questo penso che arriviamo con una motivazione in più“.

Il pilota spagnolo ha poi voluto tracciare un bilancio delle prime quattro gare del Mondiale in corso:

Mosley – Ferrari: l’ex Fia attacca Montezemolo e Todt

Max Mosley torna a prendere la parola e lo fa per attaccare in maniera frontale la Ferrari, rea – secondo l’ex Presidente Fia – di incapacità gestionale. Non lo dice così ma, se possibile, in maniera ancor più diretta. Nelle parole di Mosley si legge questo: se Maranello vince è solo perchè ha la possibilità di disporre di maggiori risorse rispetto agli avversari. L’intervento del grande ex è avvenuto attraverso una intervista rilasciata a F1 Racing e lascia quantomeno perplessi:

“Tra il gennaio e il maggio del 2008 abbiamo avuto una serie di incontri (con i team, ndr) e tutti erano d’accordo sull’introduzione di un tetto alle spese. Unici sempre contrari, quelli della Ferrari. Sapevano che se avessero avuto gli stessi soldi da spendere delle altre scuderie avrebbero fallito”.

Ferrari: Massa-Alonso ai ferri corti

Formula 1 2010: dopo un avvio di stagione sfolgorante, in casa Ferrari urge un’attenta analisi della situazione – oltreché rispetto alla qualità della monoposto schierata al via di ogni GP – alla luce della contrazione dei risultati culminata con il GP di Cina, dove le due “Rosse” non sono sembrate essere entate mai “in partita”, come suol dirsi in gergo calcistico. Niente di paragonabile con l’emorragia di risultati della scorsa stagione, sia chiaro, ma le prime delusioni in pista hanno portato con sé anche alcuni malumori che rischiano di far esplodere – sempre per continuare con il paragone calcistico – lo spogliatoio.

In particolare, in Cina a Felipe Massa non è piaciuta la condotta di gara da padrone del compagno di scuderia, Fernando Alonso, reo di una manovra “sporca” nella corsia box che ha costretto il brasiliano a una deviazione repentina costatagli alcune posizioni. E dire che avrebbe potuto andare anche peggio, specialmente se le due vetture fossero entrate in contatto per il più fantozziano degli harakiri da Formula 1. “E’ chiaro che parlerò con lui. La gente che lavora insieme parla di queste cose”. Questo il Felipe Massa-pensiero il giorno dopo la corsa, a motori spenti e soprattutto ad animi sbolliti. Come a dire, dunque, che la situazione è molto tesa se si intende ribadire il proprio risentimento anche a 24ore di distanza.

F1, Gp Shangai: Ferrari-disastro nelle prime libere

Appena cominciate, già finite. Le prime libere di Fernando Alonso sul circuito di Shangai durano il tempo di un respiro. Quarto appuntamento stagionale con il circus di formula. Il weekend che vede le monoposto scendere in pista in Cina regala subito grosse emozioni.

In Cina il più veloce nella prima sessionedi libere è Jenson Button che ferma il cronometro a 1:36.677 con quindici giri percorsi mentre alle sue spalle si piazzano Nico Rosberg (Mercedes GP Petronas) a 71 millesimi e Lewis Hamilton (con l’altra McLaren) a 98 millesimi.

Distanze minime, dunque, con molte vetture in versione di prova e non in assetto da vera e propria gara. Le due Ferrari sono abbastanza lontane. Felipe Massa è decimo a quasi un secondo e mezzo mentre per lo spagnolo di Maranello il discorso è più complesso.

Ferrari+Alonso: in Malesia la F10 ha il 60% di possibilità di vincere

Chiamatelo pure “fattore Ferrari”. In Malesia il team che parte superfavorito per la vittoria non può che essere la scuderia di Maranello. Perché? Semplice, a suggerire il pronostico è la statistica. Secondo i numeri, infatti, in Malesia le possibilità che la coppia Alonso-Ferrari possa sbaragliare la concorrenza supera il 60%. Se si analizzano i risultati dal 1999 – anno in cui la Formula 1 ha fatto il suo esordio sulla pista di Sepang – si scopre che la Ferrari ha già vinto ben 5 volte (1 successo di Irvine e 4 di Schumacher) contro le 2 di McLaren e Renault, mentre Alonso ha trionfato 2 volte (come Kimi Raikkonen), una in meno di Michael Schumacher che detiene il record di trionfi sul circuito malese.

GP di Malesia: Hamilton in testa nelle prove libere. Ferrari k.o. per il caldo umido

La sveglia per i tifosi della Ferrari non è stata positiva. Chi si attendeva di alzarsi e scoprire che la Ferrari aveva dominato le due sessioni di prove libere del Gran Premio di Malesia è rimasto deluso. In testa c’è Lewis Hamilton che prima ha fermato il crono su 1:34.921 e poi ha replicato abbassando il suo tempo di quasi 1”: 1:34.175. Il caldo umido della Malesia ha messo in seria difficoltà il team di Maranello che come sempre si sta concentrando sulla gara. Risultato? Fernando Alonso settimo e Felipe Massa prima 11esimo e poi addirittura 15esimo. A fare da padroni nelle prove del venerdì sono stati i piloti McLaren e Mercedes: nella prima sessione le prime quattro posizioni appartengono a Hamilton, Rosberg, Button e Schumacher, mentre nella seconda parte solo Vettel è riuscito ad infilarsi al secondo posto davanti a Rosberg.

Alonso come Senna: lo spagnolo raggiunge quota 614 punti in carriera

Fernando Alonso come Ayrton Senna. Se fino a qualche tempo fa il paragone più gettonato per lo spagnolo della Ferrari è con Michael Schumacher (che come Alonso passò dalla Renault alla scuderia di Maranello dopo aver conquistato due campionati del mondo), adesso l’asturiano punta più in alto. Con i 614 punti in carriera, Alonso ha infatti raggiunto il traguardo che apparteneva a Senna. Nella classifica iridata, lo spagnolo della Ferrari si ritrova così alle spalle di Schumacher e Prost, ma visto il nuovo sistema di assegnazione dei punteggi il sorpasso di Alonso è imminente. Certo, adesso chi trionfa in un Gran Premio conquista ben 25 punti, mentre fino allo scorso anno i punti erano solo 10, però c’è un dato molto interessante da analizzare nella carriera di Alonso.

F1: Button, Vettel, Schumi e la forma della testa di Hamilton…

Dopo due prove di campionato inizia a delinearsi la griglia “reale” dei contendenti al titolo che lo scorso anno fu di Jenson Button. Ma se il primo appuntamento in Bahrain aveva dato ragione ai tradizionalisti e il secondo appena terminato, aveva favorito le nuove leve, adesso rimane un solo punto certo: la cara e amata Rossa.

Alonso ha impiegato ben poco tempo ad ambientarsi e a conquistarsi la prima volta e, soprattutto, il cuore dei tifosi di Maranello. I 25 punti incamerati al primo colpo avevano fatto effetto (ma in fondo in fondo c’era riuscito anche il suo predecessore Raikkonen) mentre lascia ancora più sorpresi il buon piazzamento in Australia, sintomo di una condizione ottimale sia del pilota che della monoposto. Nulla da eccepire anche su Felipe Massa, al rientro dopo il lungo stop: il suo bottino di punti è congruo alle aspettative della vigilia, ossia alle aspettative di una seppur mascherata seconda guida. L’unica incognita per il Cavallino a questo punto sembra essere la resi dei motori: già sostituiti in tutte e due le tappe. I propulsori a disposizione sono 8 per tutto l’anno: basteranno?

F1 2010, da Melbourne alla Malesia: pagellone e qualcos’altro…

Messi da parte i verdetti – trionfo per Jenson Button su McLaren, buona tenuta delle Ferrari, sorpresona Robert Kubica e sfortuna “cronica” per la Red Bull di Sebastian Vettel – la F1 dà l’arrivederci all’Australia per approdare in Malesia. Si correrà il giorno di Pasqua (ore 16 locali, le 10 di mattina in Italia) con quintali di aspettative da parte di tutti. Perchè, se qualche conclusione va tratta dall’andamento dei primi due gran Premi, un paio sono le seguenti: cinque piloti a podio nei primi due appuntamenti dell’anno; quattro della cinquina riconduicibili direttamente a Ferrari e McLaren, tornate vive, resuscitate dopo un declino durato un annetto intero.

Melbourne racconta del primato in classifica piloti di Fernando Alonso, che precede Felipe Massa di quattro punti (37 a 33) ma anche di quanto i due rampanti del Cavallino abbiano il fiato sul collo di Button e del redivivo Lewis Hamilton. Mica due venuti dal nulla: rispettivamente, il campione in carica e l’ex canpione del Mondo. Una corazzata di tutto rispetto, la migliore (nella teoria) per contrastare la voglia matta di Luca Cordero di Montezemolo e soci (leggasi pure necessità): Maranello non può permettersi altre debacle.

Button azzecca le slick, Ferrari e Alonso indovinano la tattica

Fernando Alonso, l’aveva detto: “Non ci sarà tempo per annoiarsi“. Infatti, il Gp d’Australia ha lasciato nel sonno solo quanti non sono riusciti a svegliarsi in tempo. Fuso a parte, con tanto di ora legale in concomitanza, a Melbourne le emozioni si sono succedute in una concatenazione durata dal primo al 58esimo giro. L’ultimo. Ferrari con la pancia piena nonostante il mancato successo: terzo Felipe Massa, quarto lo spagnolo e punti accumulati in classifica costruttori. Bene così. Lo dicono i protagonisti.

MASSA. Felipe felice per il podio, che sancisce ancora una volta lo stato di forma del carioca. “Sono felice di essere arrivato terzo in una gara così difficile. Grazie alla squadra, in Australia è il mio risultato migliore. Sono partito bene, poi ho perso posizioni durante il cambio gomme. Sono davvero felice”.

ALONSO. Lo spagnolo predica ottimismo e mostra buonumore. Non si perde in dettagli e coglie l’occasione per elogiare la tattica stabilita dalla squadra: “Abbiamo fatto una gara solida e preso punti su tutti i nostri rivali, da Hamilton a Schumacher. Dopo l’incidente è stato tutto perfetto, il team ha fatto un’ottima strategia: ero settimo e sono finito quarto, è andato tutto alla perfezione. Quando mi sono trovato alle spalle di Felipe forse avevo la possibilità di andare ancora più veloce ma sappiamo che è molto difficile sorpassare in Formula 1 e fra compagni di squadra non si deve certo prendere rischi inutili“.