Tutti i tifosi si aspettavano una vittoria stagionale di Rossi. È arrivata in Spagna dove il campione italiano ha preceduto proprio i due spagnoli che l’anno scorso gli avevano “fatto perdere” il motomondiale.
Il motogp di Germania, quello che si è disputato a Sachsenring, ha visto trionfare Marquez, di nuovo il lotta per il titolo iridato, seguito da Pedrosa e poi da Rossi che comunque riesce ad allungare sui diretti inseguitori. Quarto e quinto sono rispettivamente Lorenzo e Iannone.
Il motogp tedesco doveva essere nelle mani di Rossi: scritto nella cabala, nelle previsioni, nei libri di bookmakers. Eppure ancora una volta a vincere non è il Dottore che guida la classifica iridata e consolida il suo primato ma inizia anche a temere il buon vecchio Marquez.
Da prassi, un inchino. Allora Valentino Rossi, in procinto di salire sulla Ducati (tutta nera, senza segni di riconoscimento: l’ha imposto Yamaha per garantire il lasciapassare), si è prostrato di fronte alla sua nuova moto. Valencia: erano le 12.23 e gli appassionati delle due ruote – soprattutto gli italiani – hanno potuto salutare una nuova stagione motociclistica. Il Dottore in Ducati.
Vestito di nero e di giallo, un numero – il 46 – impresso al centro della felpa con lacci color sole, sul casco un punto di domanda. Non è il passaggio di consegne ufficiale perchè Rossi è legato alla scuderia nipponica fino al prossimo 31 dicembre. Ma è il preambolo della prossima MotoGp. E, per ora, ci basta. Alla fine, i giri di pista sono 56, il tempo (miglior crono, 1’33″882) non fa ancora testo e neppure diventa elemento di preoccupazione il fatto che Jorge Lorenzo, anch’egli in fase di test, abbia girato di oltre un secondo più veloce.
Si corre per vincere, per la gloria, per la fame. E, poichè Jorge Lorenzo ha già messo in cascina il titolo di campione del mondo di MotoGp 2010, il circuito del Portogallo diventa momento in cui soddisfare le altre due esigenze.
La gloria, la fame. Primo anche in terra lusitana, il 99 Yamaha, che ha preceduto l’ancora compagno di squadra (manca poco al passaggio effettivo del Dottore in Ducati) Valentino Rossi e l’italiano – grande Dovi! – Andrea Dovizioso finito sul gradino più basso del podio dopo un duello entusiasmante con il redivivo Marco Simoncelli.
Rossi ha provato a prendersi il Gp ma, non riuscendo, non ha cercato scuse: “Non avevamo abbastanza passo e Lorenzo era più veloce. Mi è venuto a riprendere e poi è andato via“.
Dovizioso, dal canto suo, non può che registrare con soddisfazione la terza piazza ma la Honda che avrebbe dovuto metterlo nelle condizioni di sfrecciare, in realtà qualche problema di assetto lo aveva: “Sono contento della terza posizione, era importante ma non sono contento della velocità, non sentivo bene la moto e non potevo spingere di più“.
La giornata di corse motociclistiche si conclude con un bilancio più che positivo per i colori italiani. In terra giallorossa, infatti, l’unico a mancare l’appuntamento con il podio è stato Marco Simoncelli (250cc) fresco di contratto con la Honda per il campionato 2010 di MotoGp ma incapace di gareggiare con i rivali di 250cc per una caduta in cui è incappato al secondo giro. Nessun problema, invece, per Alvaro Bautista, unico spagnolo a trionfare in casa sua e davanti al pubblico amico, che ha girato su ritmi elevati e costanti dal primo all’ultimo chilometro di corsa.
Immediatamente alle sue spalle, Hiroshi Aoyama e Hector Barbera. Solo quarto Mattia Pasini. Trionfo di bella caratura, invece, per Andrea Iannone (125cc) che ha saputo tenere a bada un incredibile Julian Simon, in testa fino al penultimo giro e capace di rallentare incredibilmente quando mancava ancora un circuito: lo spagnolo, che ha fatto male i conti, credeva di essere al traguardo e ha iniziato a far festa.
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