Ricordavate che il Gruppo Fiat ha siglato, alcuni anni fa (esattamente? Nel 2006), un accordo di collaborazione con il maggior costruttore indiano, Tata Motors: lo stesso – acuta osservazione – che ha acquistato, nell’anno 2008, Jaguar e Land Rover e che appartiene alla più importante holding del Paese, Tata Group. Ebbene, le due aziende automobilistiche hanno raggiunto una pietra miliare – cioè un traguardo assai importante per entrambe – all’interno di questa partnership internazionale. Ovvero? Beh, nello stabilimento Fiat India di Ranjangaon, nello stato indiano di Maharashtra, la produzione di propulsori, destinati sia alla gamma Fiat là commercializzata che ad alcuni modelli Tata, ha raggiunto quota 200.000 unità dall’accensione delle linee di montaggio, nel 2008: l’annuncio del volume toccato è avvenuto nel corso del passato venerdì.
India
Bugatti Veyron sbarca in India
La casa automobilistica Bugatti sbarca in India, la patria del mahatma Gandhi, che forse avrebbe immaginato una massima anche per controbattere la violenza della supercar Veyron, nuovo oggetto del desiderio disponibile per i facoltosi automobilisti del Paese. Stato, questo, che sta esplodendo per forza d’acquisto e che, di conseguenza, è assai interessante per un produttore come Bugatti (che fa parte del Gruppo Volkswagen, ndr), alle prese con una produzione limitata e con vetture dal costo proibitivo. Un esempio? Beh, la nuova Bugatti Veyron (nuova per l’India e i suoi abitanti), a causa di una tassa di importazione assai elevata, che consiste in un sovrappiù del 110% rispetto al prezzo d’acquisto iniziale, viene commercializzata nel Paese a 160 milioni di rupie, che equivalgono a circa 3,6 milioni di dollari e a circa 2,6 milioni di euro.
Suzuki, in India con il marchio Volkswagen e Skoda
Ricordate l’accordo siglato tra Volkswagen e Suzuki (più che un accordo, Volkswagen s’è mangiata in un sol boccone una parte del pacchetto azionario)? Ebbene, i primi effetti della partnership tra il costruttore teutonico e quello orientale si vedrà tra non molto: Suzuki, infatti, commercializzerà in India (un mercato che sta letteralmente esplodendo) la nuova generazione di Suzuki Wagon R, che in Italia non è più presente nelle concessionarie e che è stata sostituita da Suzuki Splash, e la nuova generazione di Suzuki Alto attraverso il Gruppo Volkswagen. Come?
Tata Nano, tre esemplari vanno a fuoco
Abbiamo già parlato, talvolta, di Tata Motors? Se, mi pare proprio di si! Ma quando? Ah, ecco. Enumeravamo le numerose innovazioni che il neo-acquirente di Land Rover e Jaguar aveva apportato alle stesse case automobilistiche britanniche controllate. Raccontavamo del nuovo periodo, florido, dei due fabbricanti di vetture. Oggi, per converso, dobbiamo narrare di uno spiacevole frangente, che sta interessando il costruttore indiano (che fa parte di una holding, Tata Group, la quale rappresenta la più grande azienda privata del Paese) e la piccola utilitaria da essa commercializzata, Tata Nano.
SsangYong Motor Company, un’offerta anche da Ruia Group
Per essere un costruttore che ha rischiato, durante l’anno trascorso, di finire nel baratro industriale, a causa di un trend di vendite poco felice, rassicurante, ed un rapporto con i propri lavoratori in tensione, SsangYong Motor Company ha già ricevuto due offerte per l’acquisizione: il termine del periodo utile per presentare la propria personale candidatura è scaduto qualche dì fa, il 10 agosto scorso.
SsangYong, Mahindra & Mahindra s’offre per il controllo azionario del sudcoreano
Poche ore dopo aver citato SsangYong e la conferma della partecipazione al Salone di Parigi, con il nuovo Super Rexton e con l’atteso Korando C, un’altra notizia riporta in bocca il difficilmente pronunciabile nome della casa automobilistica sudcoreana: oggi, infatti, addì dieci agosto dell’anno del signore duemiladieci, scade il termine per la presentazione di un offerta del pacchetto azionario di maggioranza di SsangYong: in soldoni, si chiude in questa giornata la gara ad accaparrarsi il controllo del costruttore, quello stesso che durante il duemilanove rischiò di essere digerito dalla crisi mondiale.
Ratan Tata lascerà il vertice di Tata Group, sostituto cercasi
Dicono che fosse nell’aria già alla fine dell’anno passato, ma, in tutta sincerità, la notizia non è rimasta a galla, all’interno del coacervo delle informazioni automobilistiche: stando alle dichiarazioni del gruppo industriale stesso, Ratan Tata, il presidente odierno, già maggior azionista dell’omonima azienda indiana, Tata Group, ormai settantatreenne (nacque a Mumbai nel dicembre del 1937), sarebbe alla ricerca di un successore che possa prendere il proprio posto, il proprio scanno, al vertice di tutta la baracca: cercasi dirigente, dunque, che comandi la più grande azienda privata dell’intera India.
Il piccolo Sutil vuole battere il gigante Schumi
La Force India alla missione campionato 2010. Dopo l’ottima seconda parte di stagione dello scorso anno, con il secondo posto in Belgio di Giancarlo Fisichella e il quarto di Adrian Sutil a Monza, il team del magnate indiano Vijay Mallya si prepara a dare l’assalto al nuovo campionato. Senza il pilota italiano, passato in Ferrari dopo il flop di Luca Badoer che sostituì Felipe Massa infortunato, la Force India dovrà puntare su Sutil che si dice fiducioso per le possibilità della scuderia indiana. “La Force India è riuscita a diventare un brand molto importante in India, così come la Formula 1 – conferma il pilota tedesco, tornato recentemente proprio dalla penisola indiana –. Certo, non si può fare un paragone con la passione che c’è in Europa, ma presto anche lì saremo molto popolari”.
Tata vuole anche Hummer!
Ed ora chi la ferma più? Dopo l’acquisizione di Jaguar e Land Rover, l’indiana Tata
F1, Mallya organizza un party e Yamamoto fa il Dj
La Nano di Tata non arriverà in Europa, almeno per ora
Liuzzi sogna il posto da titolare