F1, le strane vicende attorno Williams


Ai tempi che furono la Williams ottenne 7 titoli costruttori e tra il 1980 ed il 1997 vinse 9 titoli piloti, record battuto poco dopo dalla Ferrari negl’anni gloriosi di Michael Schumacher.

Ayrton Senna, Alain Prost, Alan Jones, Nelson Piquet, Jacques Villeneuve e la coppia Britannica Nigel Mansell e Damon Hill, questi tra i nomi più gloriosi che il team fondato da Frank Williams presentò al mondo della Formula 1.

Eppure oggi stiamo assistendo ad un’altra storia. Il campionato 2011 con appena 3 gare trascorse ha consegnato alla Williams zero punti lasciando l’intera squadra in una situazione estremamente difficile e che mette in serio rischio il ruolo di alcuni componenti chiave.

Il presidente Adam Parr ha spiegato il suo rammarico per i deludenti risultati, mentre le azioni di Francoforte rimangono in fase di stallo per tutti gli investitori pubblici, Toto Wolff uno degli ultimi soci sta sempre più intensificando pressioni sulla squadra.

A giocarsi la testa sono il direttore tecnico Sam Michael, recentemente difeso da Barrichello, Jon Tomlinson e il capo progettista Ed Wood. Michael fra tutti sembra aver acquisito il ruolo di capo espiatorio del malessere che in questo inizio stagione assiste la squadra e quindi non è da escludere che nelle prossime gare avremo dei cambiamenti nei diversi ruoli.

A prescindere dalle responsabilità il vero problema della Williams è la motivazione, infatti lo stesso presidente Parr aveva spiegato che la squadra non ha intenzioni di vincere, ma l’obiettivo di raggiungere la quinta o sesta posizione nella classifica, strategia che permetterebbe la sopravvivenza del team. Non ci sono ne risorse, in quanto Williams non è un costruttore di auto a differenza di team come Ferrari, ne tanto meno volontà di ambire a qualcosa di più.

Un errore simile fu quello di lasciarsi scappare Adrian Newey alla McLaren nel 1996. Newey infatti, approdato a Grove ad inizio anni 90, fu il promotore di vetture che vinsero diversi mondiali, ma il suo malcontento generato da una mancata assegnazione a ruolo maggiore lo costrinse a trasferirsi a Woking.