GP di Spagna 2011, analisi, caratteristiche e curiosità


Di seguito vi presentiamo il quinto appuntamento della Formula 1. Si torna a correre in Europa in un circuito atteso per i grandi aggiornamenti che tutti i team porteranno. La Red Bull manterrà la sua leadership o i team inseguitori avranno colmato il gap? La Williams afflitta da una grave crisi interna riuscirà a raggiungere la zona punti? Può il Team Lotus riuscire a recuperare un secondo netto riuscendo così a lottare con team come Force India e Toro Rosso?

4.650 km, in tutto sono 66 giri, 16 curve in totale, questo tracciato è considerato il miglior test per l’aerodinamica delle macchine in quanto sono presenti sia curve medie che veloci. In rettilineo le monoposto raggiungeranno 317 km\h (con l’ala mobile), mentre i piloti per il 60% del giro terranno il piede schiacciato sull’acceleratore.

Per completare l’intera gara è necessario riempire i serbatoi con 154kg di benzina, ad ogni giro il consumo in media è di 2.34 kg (varia dai diversi stili di guida dei piloti). Introdurre nelle vetture 10 kg vuole dire girare più lenti di 0,40 secondi.

Il 12% del giro è speso in frenate, mentre un normale rifornimento richiede all’incirca 24 secondi.

In questo circuito è difficilissimo sorpassare, perché non ci sono curve lente che immettono nei rettilinei. Negli ultimi 10 anni hanno vinto coloro che hanno ottenuto la pole position, proprio per questo il tracciato rappresenta il test per eccellenza per l’ala mobile. Il rettilineo dei box è lungo 1 km ed i piloti spendono 13 secondi per percorrerlo, ma la prima curva è troppo veloce per fare sorpassi.

Questa gara rovina le strategie, in quanto chi precede una vettura perde tempo prezioso. Chi parte male difficilmente sarà autore di una rimonta.

Le gomme subiscono un forte stress in questa pista, per questo la Pirelli introduce il nuovo set di gomme HARD. Superficie abrasiva è soprattutto nella curva numero 3 che la ruota sinistra anteriore subisce una fortissima sollecitazione. Qui i piloti percorrono l’angolo a 240 km/h per 4 secondi.

Per l’intero week-end è previsto un tempo caldo e asciutto. La probabilità che piove è del 20%. Il vento è un fattore molto importante per il bilancio delle macchine. La temperatura si aggira intorno ai 23°.

Sicuramente vedremo ancora tanti pit-stop. Quasi tutti i team sceglieranno le 3 soste, approssimativamente al 14mo, 32mo e 50mo giro. Fare quattro soste può diventare un problema a causa dell’elevato traffico e dei pochi sorpassi.

Dal 2003 la Safety Car ha partecipato in 5 occasioni, 4 di queste conseguenti incidenti causati nel primo giro.

Il caso Sutil è l’opportunità di Hulkenberg


Nessun augurio, nessuna presunzione, solo curiosità intrecciata ad una storia uguale che in passato diete l’occasione a Michael Schumacher di scavalcare i tempi di attesa del suo debutto in F1.

Recentemente il pilota Adrian Sutil è stato accusato di aver aggredito durante una festa Eric Lux, il co proprietario della Genii Capital nonché della Renault F1. A denuncia fatta adesso il pilota tedesco ne dovrà rispondere e pare che nel mezzo verrà tirato Lewis Hamilton, amico stretto dell’accusato, pur non avendo partecipato alla rissa.

L’incidente avvenuto in un night club di Shangai è poco chiaro, ma a quanto pare la parte lesa pare esser stata ferita da un oggetto di vetro.

Nel 1991 un caso molto simile, seppur meno grave, successe al pilota Bertrand Gachot, accusato di aver aggredito un taxista nel cuore di Londra. Il pilota ritenuto colpevole fu arrestato e al suo posto alla Jordan decisero di far correre il debuttante 22enne Michael Schumacher. In quella prima occasione, svoltasi in Belgio, Schumacher ottenne un settimo posto durante le qualifiche dimostrando alla luce di tutti il talento che possedeva.

A tal proposito dato il serio episodio del pilota Force India, pare scontato che Nico Hulkenberg già debuttante nel 2010 con la Williams, nonché attuale riserva della squadra indiana, possa in un futuro molto vicino ritrovarsi come pilota titolare.