Ferragosto si avvicina e mentre gli italiani sono in vacanza non sanno nemmeno cosa gli aspetta al rientro, con una bella manovrina fiscale che porterà aumenti a raffica a discapito dei poveri cittadini. Così mentre il greggio si abbassa, il prezzo della benzina continua ad oscillare ed a poco servono i richiami del Governo, le grandi catene di distribuzione fanno come gli pare, e se si passa per un distributore la mattina con il prezzario 1,63, non c’è da meravigliarsi che il giorno dopo stia a 1,67, una cosa vergognosa, per una speculazione mai vista. A nostro avviso un metodo ci sarebbe si dovrebbe tornare all’usanza di 15- 20 anni fa, quando la benzina aveva un prezzo unico per tutti i distributori, e non come adesso dove ogni compagnia fa proprio come c…..o gli pare. Basta farsi un giro, in un chilometro, Shell 1,60, Api 1,65, Ip 1,62 etcc… Se il prezzo del barile è sceso da circa 90 a 80 dollari in poco tempo, i display delle stazioni di rifornimento non hanno abbandonato quota 1,60 per provocare le reazioni di Codacons. Tenendo anche conto delle accise, recentemente ritoccate dal governo di 6 centesimi in più al litro, ci si aspetterebbe una diminuzione di almeno 14 centesimi di euro per litro di carburante. Invece come dice un vecchio detto: “ognuno tira per il suo mulino, mentre la farina è di tutti”…
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