Era il 18 agosto scorso quando si assisteva alla disdetta del contratto che legava la scuderia Renault a Nelson Piquet jr. Il pilota francese Romain Grosjean ha preso il posto del figlio d’arte alla guida della Renault fin dal Gran Premio d’Europa. Il team di Formula 1 in una dichiarazione aveva detto che la partenza di Piquet rientrava in
“un accordo reciproco e che questa scelta è avvenuta nel miglior interesse di entrambe le parti”.
In realtà, si trattò di un vero e proprio licenziamento. Ora, tra il team e l’ex pilota si è giunti allo scontro dichiarato. Guerra aperta tra la dirigenza della Renault e la famiglia Piquet, padre e figlio. Tutto ha origine dall’accusa di Nelson Piquet Junior, secondo cui, nel corso del gran premio di Singapore del 2008, i due manager Flavio Briatore e Pat Symond gli suggerrirono di procurarsi un incidente in gara al fine di favorire in maniera diretta la vittoria del compagno di squadra, lo spagnolo Fernando Alonso, e della scuderia.
Tutto ciò, il 24enne tedesco di nascita figlio d’arte, lo ha riferito ai vertici della Fia che hanno raggiunto col pilota stesso un accordo il quale prevedeva l’immunità in cambio della testimonianza.
“Sono consapevole del potere e dell’influenza delle persone sotto inchiesta – ha affermato senza alcuna reticenza Piquet jr – e delle vaste risorse di cui dispongono, ma non mi costringeranno di nuovo a prendere una decisione di cui sono dispiaciuto”.
La Fia ha concesso a Piquet jr l’immunità in cambio della testimonianza. Non si è fatta attendere la replica dei diretti interessati: la Renault ha denunciato al Tribunale di Parigi Nelson Piquet Junior e suo padre Nelson Piquet per tentata estorsione. Per inciso, va ricordato che nel corso del Gran Premio di Singapore (disputato in notturna) del 28 setteembre 2008 Nelson Piquet jr finì contro il muretto in una curva lenta.