La F1 sarà influenzata dal Brexit, questo ha detto Ecclestone che prevede una riorganizzazione dei gran premi per i prossimi anni con l’esclusione di una o due tappe in Europa. Una notizia che mette di nuovo in allerta anche l’Italia.
Il patron della Fom è soddisfatto dell’esito del referendum e ai microfoni della Reuters è molto chiaro:
“Ho sempre sostenuto questa iniziativa. Credo che sia la soluzione migliore e che ci dobbiamo governare da soli. Se hai qualcosa di buono da vendere e si tratta di un buon prodotto offerto al giusto prezzo, la gente lo acquisterà siano cinesi, italiani o tedeschi”.
Al di là delle manifestazioni d’entusiasmo bisogna capire cosa ne sarà dell’Italia, che ha già un GP in bilico e cosa ne sarà della F1 in Europa. A mettere un po’ di benzina sul fuoco ci ha pensato sempre Ecclestone che aveva detto di essere favorevole alla Brexit e aveva anche annunciato alla RBC russa, dopo che l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea si sarebbero dovute rivedere alcune cose nella F1:
“il prossimo calendario della Formula 1 perderà uno o due appuntamenti europei. Non posso dire quali ma i nuovi Paesi che entreranno non saranno europei. La F.1 d’altronde non è un Europeo ma un Mondiale”.
Un annuncio che arriva subito dopo un’altra dichiarazione di Ecclestone relativa alla riduzione degli appuntamenti del campionato di formula 1 che dovrebbe passare da 21 a 18 GP. Ed è qui che s’inserisce la paura italiana perchè ci sono delle gare a rischio, prima tra tutte Monza, che non ha ancora firmato il rinnovo contrattuale e la Germania. In Italia il presidente dell’Aci Sticchi Damiani si è dimostrato ottimista e vorrebbe mettersi al riparo da critiche e ripensamenti durante l’estate. Per quanto riguarda la Germania i punti sono due: Nurburgring che ha già rinunciato al 2017 ed Hockenheim che almeno nel 2016 ha detto di non avere risorse da destinare alle gare automobilistiche.