Nel GP del Belgio si sono messe in luce di nuovo le Mercedes: Hamilton resta per ora leader della classifica iridata ma ha chiuso in terza posizione. Ha vinto invece Rosberg precedendo Ricciardo. Verstappen per un contatto con le Ferrari, è stato praticamente fatto fuori dai posti che contano.
Secondo Wolff quello che è successo in Belgio è emblematico: Verstappen è un pilota talentuoso ma il fatto di non essere mai stato sanzionato lo ha reso un po’ troppo aggressivo e andrebbe frenato un po’. Non la pensa allo stesso modo il giovane pilota che nell’incidente si sente una vittima:
“Credo sia molto chiaro quanto successo in partenza, in frenata mi sono affiancato a Ferrari e Kimi Raikkonen ha continuato a spingermi verso l’interno. Vettel è andato addosso a Kimi e lui è andato addosso a me. È stata una grande sfortuna, non credo di aver nessuna colpa. Io sono stato vittima, loro mi hanno tolto spazio e mi sono venuti addosso. Loro sono stati aggressivi con me e mi hanno distrutto la gara. Io poi non volevo lasciarli passare perché mi avevano distrutto una gara”.
Non è facile immaginare che la versione di Vettel dell’accaduto sia un po’ diversa. Ai microfoni di Ferrari.com, il tedesco – soltanto sesto in Belgio – ribadisce:
“Oggi ero partito bene, prendendo la seconda posizione, ero davanti di mezza macchina e quindi avevo il diritto di traiettoria. Non riuscivo a vedere Kimi, che era nel punto cieco, e tanto meno Verstappen che stava ancora più a destra. Quindi credo che quello che Max stava cercando di fare non avrebbe funzionato comunque. Ovviamente lui non ha permesso a Kimi di spostarsi all’interno e ad entrambi di passare la prima curva in modo normale. Ci siamo toccati tutti e tre e a me e Kimi è andata male”.