Dicono i numeri: 558 persone denunciate, 146 amministrazioni comunali e 367 funzionari pubblici coinvolti. Sequestrati 6 misuratori di velocità ; 10 computer; 4 hard disk e 4 pen drive. Sequestrati gli uffici in via Pasubio e via Olimpia a Desenzano del Garda e 51 unità immobiliari per un valore pari a 2.346.300 euro. E’ il risultato di una vasta operazione, conclusa con successo, da parte della Guardia di finanza di Brescia che, dopo alcuni anni di indagini, ha posto fine alla vicenda sugli impianti ‘autovelox’ irregolari. I finanzieri di Desenzano hanno sigillato gli uffici della Garda Segnale gestita da B.D., 60 anni, originario di Cedole, in provincia di Mantova, ma da anni residente a Desenzano del Garda.
L’uomo era già stato al centro di diverse indagini penali in relazione agli appalti per la gestione di servizi di rilevamento delle infrazioni al codice della strada tramite autovelox e la società del 60enne era contemporaneamente finita nel mirino anche dei finanzieri di Sala Consilina che lo scorso anno accertarono la contestazione di circa 82 mila violazioni al codice della strada con indebite richieste di sanzioni per circa 11,5 milioni di euro. Il titolare, attraverso una cinquantina di autovelox di cui solo due omologati, è riuscito ad ottenere gli appalti con le amministrazioni comunali attraverso finte gare a cui partecipavano solo ditte a lui riconducibili.
In tutti i verbali prodotti dalle apparecchiature di B.D., grazie ad un sofisticato sistema informatico, venivano falsamente riportate sempre le matricole delle uniche due apparecchiature omologate che risultavano pertanto presenti in più punti del territorio italiano. I finanzieri, inoltre, hanno rinvenuto un impero immobiliare che il 60enne aveva costruito nel tempo attraverso una fitta rete di società: 27 attive, 7 sottoposte a procedure concorsuali e 4 in liquidazione/cessate. Le società sono passate sotto la lente degli investigatori che hanno potuto accertare un’evasione di imposte pari a circa 13 milioni di euro.
Altro tassello: la compravendita di aziende mandate al fallimento. Oltre a B.D., l’associazione ha visto la partecipazione di T.D., 51 anni della provincia di Vincenza, E.S. , 61 anni di Roma, B.V. 63 anni di Verona e M.L. 62 anni della provincia di Vicenza. I cinque dopo aver individuato e rilevato le società più adatte, ponevano in essere degli ingenti acquisti immobiliari senza onorarne il pagamento e provvedevano in seguito alla rivendita degli stessi nei confronti di altre società di comodo. È il caso di un cinema con tettoia e corte esclusiva a Montecchio Maggiore (Vicenza), acquistato nel 2004 per 760mila euro senza onorare il pagamento, rivenduto nel 2006 per 1,26 milioni e rivenduto nel 2007 per un milione.
Oppure di un complesso immobiliare ad uso albergo con terreno di pertinenza sito in Cerro veronese (Verona), acquistato nel 2003 per 3.098.000 e rivenduto nel 2006 per 2.900.000. E ancora un complesso turistico ‘Paradiso Selvaggiò, composto da ventidue abitazioni, sito in Vieste (Foggia), acquistato nel 2002 per 2milioni. È di circa 9 milioni di euro il valore dei beni distratti in modo fraudolento. In totale, 558 persone denunciate, 146 amministrazioni comunali e 367 funzionari pubblici coinvolti. Sono stati sequestrati 6 misuratori di velocità ; 10 computer; 4 hard disk e 4 pen drive. Sono stati sequestrati gli uffici in via Pasubio e via Olimpia a Desenzano del Garda; 51 unità immobiliari per un valore pari a 2.346.300 euro; Distrazione fraudolenta di beni: 8.965.000; Iva evasa 5.973.849 euro; Irap evasa 723.734,00.