Appena due giorni fa vi avevamo mostrato la prima auto volante europea, la PAL-V realizzata in Olanda.
Stavolta tocca agli Stati Uniti in cui proprio ieri la Terrafugia ha ottenuto l’autorizzazione dall’autorità dei trasporti americana per far circolare la propria Transition per le strade cittadine. Ecco a voi la seconda auto volante brevettata nel giro di pochi giorni e che sarà presentata al prossimo Salone di New York (6-15 aprile).
Questo modello è un po’ più piccolo del PAL-V, anche se per questioni tecniche i due un po’ si assomigliano. Grazie alla riduzione delle dimensioni (assomiglia più ad un aereo monoposto che ad uno scooter-elicottero), anche il prezzo dovrebbe essere più contenuto, sui 279 mila dollari contro i circa 300 mila del modello europeo.
DATI TECNICI – La cabina è dotata di quattro ruote con un alettone che in giro per le strade non si ritira, e con le ali che si richiudono e si rivolgono verso l’alto in modalità su strada in appena 30 secondi. Durante l’ultimo volo sperimentale, effettuato un paio di settimane fa, Transition è rimasto in aria per 8 minuti ad un’altezza di poco inferiore al mezzo chilometro, ha bisogno per atterrare e decollare di una pista sgombra per 750 metri e può coprire 790 km tra aria e terra. In volo la velocità di crociera è di 172 km/h con una velocità massima di 185 km/h, mentre su strada il picco è a 105 km/h, mentre il consumo è di 18,9 litri di carburante l’ora, il che significa che gli permette di volare per circa 4 ore di fila (almeno potenzialmente visto che non si è ancora raggiunta una tale soglia).
Come per la “concorrente” europea, per poterla guidare ci sarà bisogno di un brevetto che si riceve dopo almeno 20 ore di volo, mentre per guidarla per le strade c’è bisogno della patente B. L’unica limitazione che ancora non gli permette di “decollare” (è proprio il caso di dirlo) è che ha bisogno di tanti piccoli aeroporti per poter essere facilmente utilizzabile, quindi se in America effettivamente ce ne sono migliaia di ogni dimensione, in Europa sarebbe fortemente penalizzato. Ciò non toglie l’eccezionalità dell’impresa ed il fatto che ormai il dado è tratto.
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