Resta fuori solo l’Italia, perennemente in ritardo rispetto alla individuazione di un piano politico-strutturale che favorisca e incentivi in maniera evidente l’utilizzo delle auto elettriche. A chiamare la componente politica e settoriale verso un impegno concreto in tal senso è Gianni Filipponi, direttore generale dell’Unrae. Lo stesso Filipponi evidenzia, infatti, che
“Con il Piano Merkel, approvato in questi giorni dal Governo tedesco, praticamente tutta l’Europa ha messo a punto coordinati programmi di incentivazione per lo sviluppo dei veicoli elettrici. Solo l’Italia brilla per la sua assenza ed ha una posizione divenuta sempre più difficile da comprendere”.
La mancanza, a questo punto, rischia di farsi sentire e non colma un vuoto importante e significativo: non esiste un progetto di massima nè, a maggior ragione, una analisi che sappia entrare nel dettaglio. Ancora Filipponi:
“Questa assenza di misure di supporto a livello pubblico-centrale sta non solo penalizzando i grandi investimenti messi in atto dalle Case nel settore delle auto elettriche ed ibride, ma sta anche ponendo l’Italia in una posizione di retroguardia. E’ indispensabile che Governo e Parlamento prendano gli opportuni provvedimenti per allineare il nostro Paese ad una realtà ormai consolidata nel resto d’Europa”.
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