Nonostante sia in leggera flessione, il mercato delle auto ecologiche va molto meglio rispetto al resto del mercato dell’auto in generale.
Le nuove normative europee, la consapevolezza dei cittadini verso le tematiche ambientali, e perché no, anche la moda, hanno portato ad un aumento della fetta di mercato automobilistico dalle auto tradizionali a quelle diesel, elettriche e ibride. Secondo la Society of Motor Manufacturers and Traders, o SMMT, i dati britannici sono incredibili: più della metà delle auto immatricolate nell’ultimo anno appartiene a quest’ultima categoria.
Di certo non ce lo aspettavamo. Sapevamo infatti che le auto elettriche o ibride erano molto gettonate, ma che raggiungessero in Gran Bretagna il 50,6% delle nuove immatricolazioni sembrava davvero troppo. Ad incidere su questo dato c’è senza dubbio il crollo delle vendite di auto tradizionali. In questo modo pur mantenendo gli stessi dati di vendita del passato, o leggermente aumentandoli, la quota percentuale cresce.
I DATI – Tutto ciò ha portato anche alla diminuzione del 4,2% delle emissioni del comparto automobilistico nelle varie città britanniche. Inoltre sono da registrare anche le auto alimentate da carburanti alternativi, come i biocarburanti, che hanno fatto registrare un +1,3%. Tornando al dato precedente, di quel 50,6% la maggior parte comprende i veicoli ibridi che alternando propulsione elettrica alla benzina tagliano di circa un quarto le emissioni. Ma molte sono anche le auto elettriche grazie ad una riduzione del costo nell’ultimo anno di circa il 14%.
Ma se la Gran Bretagna guida l’Europa, non dovrebbe riuscire a guidare il mondo. E’ inarrivabile l’obiettivo degli Stati Uniti (che hanno però 13 volte la popolazione britannica), di far arrivare su strada un milione di auto elettriche (senza contare le ibride) entro il 2025, grazie ad un investimento da 2 miliardi di dollari in ricerca per abbattere i costi e migliorare le prestazioni. Intenti che oltre a far bene all’ambiente potrebbero dare una grossa mano al settore dell’auto ad uscire dalla crisi.
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veico.li 23 Aprile 2012 il 21:05
Non vedo l’ora che si ampli il mercato anche in italia