Oramai, uno dei pochissimi modi per non associare la parola “automobile” a quella “crisi“, è quello di parlare delle auto a metano. I veicoli alimentati con quella che, allo stato attuale, è l’alternativa più economica e più ecologia alla benzina, hanno infatti visto salire in maniera vertiginosa i dati relativi alle loro vendite nei primi nove mesi dell’anno.
Quel +26,48%, che “ridacchia” di fronte ai tonfi del mercato dell’auto “tradizionale“, ha dei motivi facilmente individuabili: tralasciando la buona volontà di inquinare meno (che soccombe immediatamente di fronte ad un portafogli sempre più “magro”) degli automobilisti del bel paese, va infatti ricordato che, per chi acquista nuove auto omologate a metano, c’è un contributo statale di 1.500 euro, più altri 500 se il veicolo acquistato ha emissioni di CO2 inferiori a 120 g/km.
Che questa crisi diventi il trampolino di lancio definitivo per il metano?