Webber sarà presente nel 2011?


Coulthard ed Horner non hanno dubbi, il pilota australiano sarà presente tra 118 giorni quando in Bahrein prenderà inizio la nuova stagione di Formula 1 e sarà sempre con la stessa squadra degli ultimi anni. Mark Webber ha forse subito una perdita più pesante di Alonso, perché lo spagnolo a differenza avrà diversi anni per poter ritornare sul tetto del mondo, mentre il pilota Red Bull è certo che si è chiusa la sua più grande occasione in carriera.

Horner ha spiegato che Webber deve essere soddisfatto, ma questo è impossibile. L’umore in squadra è alle stelle, ma per il semplice fatto che tutti stanno dalla parte di Vettel e questo la Red Bull lo deve comunicare apertamente. Nelle ultime gare Horner lo disse esplicitamente che la futura macchina sarà progettata attorno al tedesco, poi abbiamo assistito alle strane vicende pre e post gara di Abu Dhabi, infatti Webber non ha partecipato a nessuno dei due eventi fatti apposta per riunire la squadra.

Coulthard parla di miglioramenti, infatti stando allo scozzese Mark tornerà più forte e non si dimetterà dalla sua squadra. Questo potrebbe anche verificarsi, ma la verità è che Webber farebbe a meno di correre un altro anno, a meno di essere sicuro di avere una nuova macchina con le stesse opportunità del compagno, ma questo non ci sarà mai.

Cambiare squadra è impossibile, forse se Webber fosse diventato campione del mondo avrebbe

Mark Webber ha già vinto


Stilare i conti alla fine non è un’operazione semplice, specialmente al termine di un campionato come quello in atto, ma è indispensabile prestare particolare attenzione alla stagione che il pilota Mark Webber della Red Bull ha realizzato in una fase della sua carriera che forse e purtroppo non si ripeterà più.

Webber pilota australiano con più di 30 anni, non è mai stato una promessa dell’automobilismo. La sua stessa carriera non è iniziata con la spinta di ricchi sponsor o di programmi juniores, ma con un prestito che gli ha concesso l’accesso all’automobilismo in Europa. Poi è stato Minardi ad averlo affacciato alla Formula 1, prima del trasloco alla Jaguar, attuale Red Bull, così gli anni grigi in una Williams abbandonata dalla BMW.

La Red Bull arriva in Formula 1 e lo richiama a fianco di Coulthard, anni mediocri per poi arrivare nel 2009 con il salto di qualità che gli permette di ottenere le prime vittorie.

Da qui Mark si candiderà al titolo, ma entrando in conflitto col collega dovrà subire l’umiliazione e lo stress di affrontare uno sport difficile come la Formula 1 da solo.

La squadra austriaca ha intrapreso il 2010 sotto una nuova prospettiva, grazie ai progettisti si ha una macchina capace di realizzare qualsiasi sogno. Tutte le ambizioni, tutti i progetti erano stati affidati a Vettel, sottovalutando la possibilità che Webber potesse ottenere qualcosa di più da questa macchina.

Mark è troppo veloce e costante, forse non in qualifica quanto Sebastian, ma non commette errori durante la gara ed eccelle in ottime prestazioni sottolineando l’esperienza. La stessa lotta col compagno non rappresenterebbe un caso particolare, se non che la sua stessa squadra gli rivolta le spalle a favore del tedesco. Con l’incidente in Turchia si ha la conferma, quando l’incidente causato da Vettel viene coperto, confuso e ridicolmente giustificato.

Hamilton un nemico Ferrari


Se nel 2007 fu Fernando Alonso a servire sul piatto d’argento il titolo piloti alla Ferrari, nel 2010 potrebbe essere Lewis Hamilton a imitare l’ex compagno, ma a favore della Red Bull, precisamente in positivo per Mark Webber.

Senza troppi giri di parole Hamilton ha dato risposta alle sue preferenze che indicano in Webber il probabile vincitore di questo campionato. Hamilton riconosce la velocità di Vettel, l’ottimo impegno finale di Alonso, ma non si limita nel descrivere eccezionale ciò che Webber ha fatto per tutto l’anno.

Gli è stato detto dalla squadra quali erano le condizioni e nonostante le avversità lui ha saputo mantenere il suo vantaggio” ha spiegato il pilota McLaren.

Hamilton fin da quando ha debuttato in Formula 1 è sempre stato un concorrente in lista per la lotta al titolo, specialmente nel suo anno di debutto, che come tutti sappiamo non laureò il pilota campione del mondo, diversamente dal 2008 che ai danni di Felipe Massa il grande sogno per l’inglese si concretizzò.

Dunque oltre alla pressione, che Lewis a differenza di Webber e Vettel conosce, c’è il fattore imprevisto che negli ultimi anni ha inciso direttamente sul risultato finale della stagione. Hamilton va ad Abu Dhabi per vincere, ma forse la sua vittoria più grande sarà vedere Fernando Alonso sconfitto.

Di per sé Lewis non ha più nulla da perdere. Si è vero! La squadra ha ribadito di continuare a conquistare punti per il mantenimento

Di chi può fare a meno la F1? Barrichello o Hulkenberg?


Mentre il tedesco Nico Hulkenberg conquista la sua prima pole position in Brasile con la Williams, il suo futuro rimane sospeso in un filo di incertezze, con sempre più alta la probabilità che il pilota rimani a piedi la prossima stagione.

La Williams uscirà da questo campionato 2010 distrutta, perché tutti i maggiori sponsor non hanno rinnovato il loro contratto, Philips compreso, aumentando a questo punto i problemi finanziari che la squadra con sede a Grove vive da parecchi anni.

L’attuale campione di GP2 Maldonato pare per il momento aver spostato il suo interesse per la HRT, in quanto il team spagnolo ha offerto l’immediata possibilità di affacciarsi al mondo della Formula 1 grazie ad un test da disputare in occasione dell’ultima gara nel Gran Premio di Abu Dhabi.

Voci non ufficiali indicano vicino all’approdo in Williams il pilota russo Vitaly Petrov, che andando via dalla Renault per dar spazio al cadetto della Ferrari Jules Bianchi, gestito dal figlio di Jean Todt, porterebbe altri soldi al team britannico in un momento cruciale per lo sport che tra qualche anno si appresterà nella sua prima esibizione in Russia.

Il talento dovrebbe venire prima dei soldi in F1” queste le spiegazioni di Nico Hulkenberg dopo l’ottavo posto ottenuto a San Paolo “E’ stato molto difficile. Sapevo dove dovevo frenare e cosa fare, ma la mia macchia scivolava più degli altri, quindi sono diventato un bersaglio facile per Mark. Alonso è stato veloce nel passarmi ,ma Hamilton no. In verità lui non mi ha passato perché sono rientrato ai box”.

Il tedesco ha anche sottolineato il fatto di aver finito la sua gara davanti a Kubica, ma soprattutto di aver conquistato i punti che permettono alla sua squadra di scavalcare la Force India.

Doppiati e Safety Car, un problema per la F1


Avremmo assistito ad un finale diverso se le regole sui doppiaggi fossero diverse, specialmente sotto regime di Safety Car se avessimo assistito alle vecchie procedure Fernando Alonso come Mark Webber, avrebbe avuto l’occasione di potersi avvicinare maggiormente alla vetta, regalando sicuramente un maggiore spettacolo per lo sport.

In Brasile non solo si è messo in cattiva luce la presenza di team come HRT e Virgin GP, ma si è constatato che in momenti così importanti come questo finale di campionato non è possibile che i concorrenti per il titolo devono liberarsi dei piloti più lenti che inevitabilmente si ritrovano tra le ruote.

Già durante il normale svolgimento della gara si era notata la difficoltà di Vettel e Webber nel doppiare le varie macchina, ma ciò che ha generato confusione e rabbia è stato durante l’entrata della Safety Car, situazione che ha visto Webber e soprattutto Alonso immersi tra le macchia doppiate. Chi ha potuto godere di tutto questo è stato Vettel, mentre Fernando e Mark prima di ritornare al duello col tedesco hanno sacrificato diversi giri per uscire dalla confusione.

In passato questo non accadeva, perché quando entrava la Safety Car i doppiati dovevano sfilare fino

Hamilton subisce Alonso

Fernando Alonso sta ripetutamente riprendendosi la sua rivincita per essere stato sbattuto fuori dalla McLaren

Red Bull sportiva o avversaria di Webber?


A San Paolo la Red Bull ha ottenuto il suo primo titolo da costruttore, un titolo meritatamente conquistato grazie alla creazione della macchina più forte, in grado di vincere in qualsiasi circuito che quest’anno si sia disputato, ma questa domenica abbiamo assistito ad un evento che dietro a se lascia un dubbio fortissimo che nessun fan di questo bellissimo sport potrà mai svelare.

La Red Bull ha evidenziato il suo comportamento sportivo lasciando correre i suoi piloti liberamente? Non aver fatto vincere Webber e quindi avergli negato di accorciare il gap da Alonso è stato frutto di un atteggiamento del tutto sportivo, oppure il team rivale all’australiano si accontenta del singolo successo del tedesco?

Se la prima opzione è valida allora Fernando Alonso deve obbligatoriamente vincere il suo terzo titolo con un vantaggio che superi i 7 punti, perché lo schiaffo inflitto in Brasile fa male alla Ferrari. Se così fosse ci ritroviamo davanti una squadra dove la priorità sulle corse sono la competitività stessa dei rispettivi piloti, senza l’ausilio di ordini di squadra, atteggiamento del tutto diverso all’interno del team di Maranello.

Questo è un comportamento degno della più grande ammirazione verso il team austriaco, perché l’evoluzione della Formula 1 ha portato le squadre a vivere lo sport come un business con la relativa conseguenza della selezione del pilota più forte, di colui in sostanza che può portare più facilmente la squadra alla vittoria.

Ma è giusto porsi una questione. Se Vettel fosse stato al posto di Webber nella classifica piloti avremmo assistito a gli stessi trattamenti? Difficilmente Christian Horner avrebbe concesso a Webber

Alonso sul filo del rasoio, Massa la chiave


E’ il momento ideale per far cambiare qualcosa, per far capire che la Formula 1 è uno sport di squadra, di gruppo, dove il sacrificio avvolte deve essere considerato indispensabile per raggiungere determinati obiettivi. In Brasile la Red Bull sta dominando le libere, con molta probabilità dominerà pure qualifiche e gara.

Fernando Alonso ha constatato tutto ciò, ma getta le sue speranze nelle condizioni meteo, nelle prestazioni di McLaren, Renault e Williams, ma soprattutto lo spagnolo ha accreditato il ruolo chiave per il suo successo al compagno di squadra Massa.

La Ferrari sta lottando anche sulla sua credibilità, suoi modi di lavorare, sulla sua filosofia. I 7 punti che Massa ha ceduto ad Alonso su ordine della scuderia in Germania sono attualmente l’argomento che tutti i concorrenti del cavallino utilizzano per incrementare pressione all’interno del team, in primis per garantirsi quella giustificazione che possa nasconderli nel caso in cui Alonso si aggiudichi il titolo.

Alonso sta dimostrando la sua consapevolezza, la sua umiltà proprio in Brasile ed ha chiesto l’aiuto della squadra ma soprattutto del suo compagno. La Ferrari deve rispondere con un ulteriore atteggiamento di squadra come in Germania deve puntare sul suo pilota più forte e in Brasile questa volta la carta vincente si chiama Felipe Massa, la stessa che vinse nel 2006 nel 2008 e per poco, ma sempre per motivo legati alla vittoria del campionato, nel 2007.

Vettel è fuori dal campionato secondo Lauda


La tensione sale alle stelle e la pressione che ogni concorrente esercita in questo finale è elevatissima. Adesso anche Niki Lauda si schiera dalla parte di Webber spiegando che Vettel è definitivamente fuori dai giochi per l’assegnazione del titolo iridato e che quindi il team anglo-austriaco deve puntare tutte le sue forze sull’australiano.

Puoi scrivere Vettel fuori. Non ha alcuna possibilità” questi i commenti dell’ex ferrarista ad un giornale austriaco.

La matematica considera ancora Vettel, ma il vero contendente al titolo, il vero ed unico oppositore di Alonso rimane Mark Webber, distaccato di appena 11 punti. Questa è la realtà, ma Horner insiste nel mantenere la falsa politica di egualità tra i due piloti(falsa perché se Vettel fosse stato al posto di Webber avremmo assistito ad una gestione diversa), insistendo contemporaneamente a lanciare messaggi provocatori alla Ferrari che diversamente in Germania aveva adottato l’ordine di scuderia per concedere a Fernando Alonso 7 importantissimi punti.

Lauda non ha dubbi sul pilota più forte nella pit-lane, lo spagnolo Alonso, ma non nega la costante supremazia che la Red Bull ha evidenziato in tutta la durata del campionato:”Sono ancora convinto che la Red Bull sia più veloce di 3 o 4 decimi sulle altre vetture. Alonso è il più forte, ma Webber

Hulkenberg l’erede di Schumy alla Mercedes


Maldonato sempre più vicino alla Williams, Mercedes GP si guarda attorno alla ricerca di un terzo pilota pronto in futuro a sostituire definitivamente Michael Schumacher, tutti indizi che ricollegano a Nico Hulkenberg.

In questi giorni le parole di Frank Williams hanno elogiato il giovane tedesco per l’incredibile risultato ottenuto fino ad ora. L’inizio di Nico è stato deludente, ma dopo le prime 8 gare ha incominciato a raccogliere punti significativi, a finire sempre in top ten, a volte sorpassando in gara il proprio compagno di squadra Rubens Barrichello.

Hulkenberg ha un passato come Hamilton, ha vinto in tutte le sottocategorie, ma Maldonato, vincitore della GP2 si propone al mondo della Formula 1 con importantissimi sponsor stabili che porterebbero nel team accogliente cifre che si aggirano sui 10 milioni di euro. Nonostante i suoi 25 anni, Maldonato è un pilota che ha i requisiti per lavorare in Formula 1 ed i test programmati con la Williams a fine stagione indicano che qualcosa di serio dietro si muove.

Si potrebbe pensare anche ad alcune strategie di mercato per far diminuire le richieste che Willy Weber, manager di Hulkenberg , sollecita al team di Grove.

Vanno poste considerazioni al fatto che la Mercedes GP è attualmente senza un terzo pilota, indispensabile nel caso in cui Schumacher dovesse definitivamente lasciare il circus a fine 2011. Un ritorno di Heidfeld servirebbe solo a coprire l’incarico momentaneamente, mentre l’acquisto di Hulkenberg sarebbe…

In Brasile matrimonio Lotus-Renault, Ecclestone incoraggia


L’accordo per il rifornimento dei motori francesi al team malese doveva esser confermato diversi GP fa, ma a causa delle diverse controversie sul nome che impegnano il proprietario Tony Fernandes, sarà definitivamente ufficializzato in Brasile, per altro posto ideale per le strategie aziendali della Renault.

Il CEO della Renault Carlos Ghosn, sarà presente a San Paolo per confermare l’impegno in un paese che si affaccia all’economia dell’automobili con ottime prospettive dovute alla sua crescita economica, la Renault infatti vuole portare la sua quota di mercato da 6% a 10%, operazione ottenibile attraverso una più alta considerazione di questo mercato, come del resto sta facendo la FIAT.

Le prospettive per la Lotus saranno migliori per il 2011. Si parla anche di un possibile accordo col pilota Bruno Senna, che sponsorizzato dalla Petrobras potrebbe sostituire Heikki Kovalainen. La Petrobras non è presente in Formula 1 dal 2008, ultimo impegno allora preso con la Williams.

Nel 2009 l’azienda petrolifera doveva ritornare con la Honda, portando con se Senna, ma poi il ritiro dalle corse del colosso giapponese costrinse gli amministratori a non firmare l’accordo, proprio perché l’interesse era quello di ritornare con un costruttore di auto.

Un 2011 galvanizzato anche da Bernie Ecclestone.