Formula 1 e Geopolitica: Asia protagonista


Mentre i vecchi scenari della Formula 1 lasciano l’Europa, l’Asia si rivela sempre più disponibile ad ospitare nuovi Gran Premi, di fatto il desiderio di entrare nel business dell’alta velocità ha negli ultimi anni attirato il coinvolgimento di paesi come Malesia, Cina, Singapore, Corea e presto India. Non è finita qua, perché un’ulteriore teatro per lo sport automobilistico potrebbe essere rappresentato dalla Thailandia, infatti Chalerm Yoovidhya, figlio di Chaleo(il detentore del 51% della Red Bull. Il rimanente 49% è in possesso di Dietrich Materschitz) ha suggerito l’idea attirando le tasche di Bernie Ecclestone.

A confermare questa realtà sono stati i 150.000 spettatori che hanno partecipato presso la città di Bangok ad una esibizione di Mark Webber per la celebrazione dell’84mo compleanno del re.

Anche il Vietnam potrebbe affacciarsi alla Formula 1. Una proposta è sotto esame dal primo ministro del governo Nguyen Tan Dung. Questo è possibile grazie all’adozione di una politica di liberalizzazione e di integrazione economica internazionale, ma purtroppo gli effetti della guerra stanno producendo ancora i loro effetti sul paese che paga la forte dipendenza dagli aiuti russi e da un’economia rigida.

La proposta del Gran Premio in Vietnam è stata lanciata dall’austriaco Hans Geist, lo stesso organizzatore del GP in Bahrain e del progetto di portare la Formula 1 a Mosca. Secondo l’austriaco il Vietnam potrebbe avere una pista con un minimo di 150 milioni di dollari presso Nha Trang, una delle destinazioni turistiche più importanti del paese grazie alla presenza di spiagge dorate e acque limpide.

L’Europa non è rimasta a guardare in questi mesi, infatti in questi giorni si sono riuniti i rappresentanti della Fédération Française du Sport Automobile per cercare di riportare lo sport in Francia. Il problema dei francesi non riguarda la spesa che un nuovo circuito richiederebbe, ma il costo delle tasse che il governo non è disposto a pagare. In poche parole per ovviare a questo problema si dovrebbe creare un evento che richiamerebbe a se 125.000 spettatori dispoti a pagare 200 dollari a testa.

Montezemolo, lasciare Ferrari per salvare l’Italia?


Cosa dovrebbe spingere Luca Cordero di Montezemolo a lasciare la gestione Ferrari per intraprendere la carriera di politico? Nelle ultime settimane la politica italiana ha evidenziato incertezze ed instabilità, ma Montezemolo ha assicurato che un ingresso in campo a breve periodo non è previsto, nonostante una notevole carica sostenuta dalla sua “Italia e Futuro” formata dai più grandi imprenditori italiani.

La realtà dimostra che esistono soggetti interessati a vedere il presidente trattare di politica italiana e nonostante gli atteggiamenti siano stati sfavorevoli, Montezemolo aveva mostrato una forte solidarietà verso il suo paese:”Sento il bisogno di fare qualcosa per il mio paese. Credo che come me ci siano altri italiani che possano migliorare un paese che merita di più. Italia e Futuro è nata per questo”.

Il passato di quest’uomo è costituto da una serie di successi. Ha riportato alla luce il team Ferrari di F1, ha contribuito all’incremento di vendite nel settore delle vendite, dunque pare sia arrivato il momento di fare qualcosa di buono pure per l’Italia, sempre in termini di tecnologia e produttività.

A provocare un ingresso di Montezemolo in politica era stato il ministro Roberto Calderoni, che deluso dalla mal gestione ad Abu Dhabi con la relativa perdita del campionato, aveva inviato le proprie critiche consigliando l’abbandono della presidenza Ferrari. Montezemolo rispose e a sua volta ricevette l’attacco diretto di Berlusconi sollecitandolo a entrare sul campo di battaglia per prendere posizione.

Questo però non è successo, principalmente perché “Italia Futura” non è nata in veste di partito, ma sotto forma di un movimento

Alonso miglior pilota 2010 secondo i team boss


Ogni anno Autosport raccoglie i pareri dei vari team in un sondaggio per capire da chi vive la Formula 1 quale pilota ha lavorato meglio durante la stagione. Nonostante il disastro ad Abu Dhabi Fernando Alonso batte con 9 punti il neo campione Sebastian Vettel, proclamandosi pilota più ammirato e seguito nel paddock.

Un titolo iridato nel suo primo anno in rosso avrebbe completato l’opera, ma Fernando ammette che questo 2010 è stato il migliore in tutta la sua carriera, paragonandolo alle stagioni in Renault che lo laurearono campione del mondo.

Sono molto felice di sapere che le squadre mi considerano il miglior pilota dell’anno, anche se avrei preferito ricevere tale riconoscimento in qualità di campione del mondo” ha spiegato AlonsoIl team ha combattuto durante tutto l’anno, anche quando tutto sembra perso: abbiamo fatto una notevole rimonta. L’anno prossimo faremo meglio, ma ricorderò questo 2010 come un anno meraviglioso”.

Stefano Domenicali ha così risposto ai risultati del sondaggio:”Non è un segreto che Fernando è un pilota di talento, ma devo dire a nome di tutta la Ferrari che è stato un onore lavorare con lui. Fernando è stato una forza motrice ed il nostro obiettivo per il prossimo anno sarà quello di dare a lui e Felipe una macchina competitiva ad alto livello fin da subito”.

1. Alonso 229
2. Vettel 220
3. Hamilton 196
4. Webber 146
5. Kubica 129
6. Button 86
7. Rosberg 68
8. Hulkenberg 17
. Massa 17
10. Barrichello 11

Senza soldi non si diventa piloti di F1


E’ l’austriaco Klien a lanciare l’allarme, ma dopo l’ingiusto licenziamento di Nico Hulkenberg alla Williams è palese a tutti la triste situazione che vive in Formula 1. Anche l’ex pilota BMW ha confermato che l’offerta di piloti in Formula 1 è esagerata e mentre una volta il mercato offriva giovani promesse con buon prospettive di carriera grazie ad un effettivo potenziale, oggi si assiste alla nuova generazione di debuttanti, costituita quasi sempre da ragazzi accompagnati dai soldi, da sponsor e multinazionali miliardarie.

Christian che quest’anno è ritornato in Formula 1, dopo uno stop ai box della BMW-Sauber in veste di collaudatore, ha potuto correre negli ultimi 3 Gran Premi in una HRT, squadra che a quanto pare si sta rivelando la possibilità più concreta per un suo definitivo impegno con lo sport.

la squadra è sull’orlo di diventare un serio contendente in Formula 1, nonostante le passate voci. Il mio obiettivo principale rimane quello di poter correre per tutte e 20 gare” ha detto l’austriaco, spiegando che però tale impresa sarà difficile senza il sostegno di un buon finanziamento.

Ricollegando quanto accaduto a Hulkenberg, ricordando il suo ottimo anno da debuttante e la pole position in Brasile, Klien ha poi proseguito:” Non è mai stato facile avere delle sicurezze in F1. Una volta era più facile e bastava essere italiano, francese o britannico, mentre oggi si stanno affacciando piloti da tantissime parti del mondo come: India, Russia, sud est Asiatico e molto probabilmente in futuro

Button:”Avremo un vantaggio grazie al KERS”


Button pensa già al 2011, perché a differenza del suo compagno lui ha una presenza minore nel team, quindi è necessario un miglior impegno per cercare di ambientarsi nel miglior modo possibile ed acquisire un buon feeling con la macchina. L’anno prossimo sarà vietato il sistema F-Duct, ma grazie al ritorno del KERS, Jenson sa che la sua squadra attraverso l’esperienza acquisita nel 2009, disporrà di un vantaggio sul resto dei team.

Non avremo l’ F-duct l’anno prossimo e questo ci dispiace perché avevamo un buon sistema” ha spiegato l’inglese “io non ho mai guidato col KERS, ma so che questa squadra lo ha fatto l’anno scorso e lo ha usato bene”.

“Avremo un vantaggio su Red Bull e Ferrari” ha detto Jenson auspicando tali progressi anche a Force India che utilizza motori Mercedes.

L’altra novità sarà rappresentata dal fatto che non sarà più regolabile l’ala anteriore relativamente al carico durante la gara, in alternativa il pilota potrà incidere delle modifiche all’ala posteriore durante l’inseguimento di una vettura in modo da poter incentivare i sorpassi.

Sottosterzo e sovrasterzo saranno all’ordine di ogni gara secondo Button, perché le macchine cominceranno l’evento con vetture pesanti 150 kg e man mano che si procederà verso la fine non sarà possibile intervenire nel bilanciamento, dunque una mancanza di equilibrio costituirà un impegno per i piloti.

A parte il KERS e le altre caratteristiche sopra indicate non ci saranno sostanziali modifiche, dunque le vetture

Williams sul filo del rasoio chiamato Qatar


Sir Frank Williams ha ammesso di voler vedere la Formula 1 sbarcare nel Qatar con un Gran Premio in un futuro non troppo lontano. L’interessamento che il britannico ha rivelato cela al suo interno un fine che giocherebbe le sorti dello stesso team.

>La Williams recentemente è stata abbandonata da ricchi sponsor e per evitare ulteriori danni economici ha dovuto licenziare Nico Hulkenberg per dare spazio sicuramente ad un pilota pagante. La ricerca di finanziatori è da ricollegare sull’intelligente investimento che il team ha fatto con l’apertura del Centro di Tecnologia Williams, nel Qatar presso lo “Science & Technology Park”. Questa operazione ha portato all’avvicinamento di possibili investitori tra cui la catena di supermercati Sainsbury J’s.

Ecco perché Williams ha mostrato questo interesse verso il paese che già ospita la Moto GP nel circuito Losail.

Altri collegamenti col Qatar sono da ricondurre con il possibile ingresso della Volkswagen-Porsche in Formula 1. Il Qatar infatti è un buon azionista del marchio tedesco e dalla Germania arrivano voci che la Williams possa avviarsi con una stretta collaborazione. La Volkswagen-Porsche ha ultimamente evidenziato il suo interessamento nella massima competizione sportiva dell’automobilismo, ma non è chiaro se questa iniziativa possa adempiersi con l’acquisizione di un intero team o con la semplice

Non servono raccomandazioni in Force India


Non sarà nessuno sponsor, nessuna partnership, nessuna nazionalità a decidere la linea di piloti della Force India, ma la scelta prodotta da una selezione che garantisca al team indiano di poter raggiungere la zona podio nel 2011.

E’ stato Vijay Mallya a svelare che la squadra non necessità ne di piloti paganti ne di piloti indiani, ma di piloti in grado di poter alzare il livello prestazionale della vettura. in lista per la prossima stagione ci sono Heidfeld, Paul di Resta(spinto dalla collaborazione con Mercedes), Nico Hulkenberg(il suo manager Weber lo vorrebbe portare alla Ferrari), Karun Chandhok(Ecclestone per attirare spettatori lo vorrebbe ufficialmente nel team per il debutto del GP Indiano).

Anche gli attuali piloti potrebbero essere riconfermati, Liuzzi è già sotto contratto, mentre Sutil preferirebbe andare in un top team.

Tutti mi chiedono se ci sarà un pilota indiano, a me piacerebbe avere un pilota indiano, ma spendiamo un sacco di milioni di euro per lo sviluppo della macchina, quindi non si può compromettere la qualità ed abilità del pilota” ha spiegato Mallya.

Il proprietario ha detto che Chandhok non ha un vantaggio grazie alla sua nazionalità, infatti l’impegno è di riuscire a trovare un Lewis Hamilton in India, un pilota che faccia la differenza, proprio per questo motivo è aperta la caccia tra l’ 1,2 miliardi di persone che popolano la penisola.

Parlando della stagione appena conclusa Mallya ha poi spiegato

Webber e Vettel hanno fatto pace


Con così pochi anni in Formula 1 la Red Bull ha dimostrato un grandissimo carattere e non solo per aver costruito la macchina perfetta, adattabile ad ogni circuito, ma per aver ancora una volta dimostrato il grande senso di lealtà, sportività e onesta che a quanto pare risiede nelle fondamenta di questa squadra.

A campionato concluso Webber è andato a parlare a quattro occhi con Vettel. Questa volta pare che un compromesso sia stato raggiunto tra i due, quindi le tensioni che assomigliavano a quelle di Senna e Prost negli anni 90 pare abbiano preso una distanza considerevole dai due piloti.

Sono andato da lui ed abbiamo parlato da uomo ad uomo” ha spiegato Mark WebberE’ stato importante mettere le cose in chiaro, ci ha fatto bene”.

La leadership all’interno del team è rimbalzata per tutto l’anno. Inizialmente Sebastian è stato sfortunato con i problemi di affidabilità, mentre Mark è stato impeccabile in Spagna e a Monaco. Poi la scintilla in Turchia con l’incidente dovuto al fatto che l’australiano non diete abbastanza spazio al compagno, il quale sbagliando perse il controllo della macchina. Da li la squadra incolpò Webber e le polemiche si accentuarono raggiungendo un altro apice durante Silverstone.

Poi il finale di stagione con i botta e risposta in Brasile tra Mark e Horner sul futuro in Red Bull e sulle attuali condizioni all’interno della scuderia.

Mercedes, chiave per Hulkenberg


Un pilota tedesco così talentuoso può farselo sfuggire solo una squadra come la Williams, che nonostante abbia gravi problemi finanziari non è giustificata nella scelta fatta in questi giorni, quando licenziando Nico ha dimostrato il grande fallimento della Formula 1, evidenziando il fatto che la meritocrazia non esiste in questo sport ma solo un buon nome o le tasche piene.

Chiusa una porta, si apre un portone. Forse è quello che potrebbe accadere al giovane Hulkenberg, in quanto il pilota pare essere vicino alla Force India grazie alla motorizzazione Mercedes. Liuzzi in queste ore ha sostenuto di essere sempre vicino al team indiano, anche in vista del prossimo campionato. Già l’italiano era bersagliato per il deludente fine anno, infatti si parlava tanto di Paul di Resta, ma potrebbe essere Sutil a cedere il posto a qualche nuovo volto.

Il tedesco aveva già messo alla luce il desiderio di passare in qualche team migliore e pare che la Renault fosse tra le alternative per ospitare il pilota.

Sempre in ambito Mercedes, Hulkenberg potrebbe essere ingaggiato dalla squadra per la quale corrono Rosberg e Schumacher. Al team infatti manca un terzo pilota e difficilmente assisteremo ad un ritorno di Heidfeld, anche perché la Mercedes non concederà più possibilità a Schumacher, nel caso in cui questo non si dimostri ritornato ai tempi doro. Magari un anno da militante nel team tedesco per poi debuttare in futuro accanto a Rosberg, oppure il ripiegamento verso uno dei team giovani?