Newey da record, la chiave dei successi in F1


Nato a Stratford-upon-Avon, lo stesso comune di William Shakespeare, sta per diventare il più grande progettista in Formula 1, battendo il record di titoli vinti. Lo Schumacher dei progettisti, si Adrian Newey è un vero genio.

Rory Byrne ne aveva vinti 7 tra Benetton e Ferrari nell’era d’oro di Schumacher, ma adesso Adrian Newey che già di 7 ne ha collezionati, si appresta a incassare l’ottavo titolo nel prossimo Gran Premio di Giappone.

La sua avventura in F1 inizia dopo la laurea all’università di Southampton nel 1980 all’età di 21 anni. Adrian, giovane ingegnere aerospaziale si affacciò così al mondo delle corse:” Ho scelto ingegneria aeronautica non per amore del trasporto aereo, ma per capire ciò che era più vicino alla Formula 1 rispetto a qualsiasi altro corso”. Dopo l’invio di diversi Curriculum finalmente la risposta. La prima e l’unica, fu chiamato nel quartier generale di Fittipaldi, vicino Londra, da li l’inizio della grande carriera.

Tutti lo vorrebbero in Formula 1, il presidente Montezemolo in un’intervista recente aveva detto che la Ferrari non ha bisogno di lui per vincere, ma la verità è che Maranello ha più volte corteggiato il progettista e puntualmente ha sempre ricevuto un ‘no’ secco.

Adrian ha davvero risposte originali ed estreme per i molti problemi che abbiamo quando si progetta una vettura di Formula 1” ha detto Ross Brawn, direttore alla Mercedes nonché uno tra i più vecchi rivali di Newey.

Anche Bernie Ecclestone ha apprezzato da sempre il talento nel costruire macchine eccezionali. Fu lui lo stesso a dire che fortunatamente negli 90 Schumacher e Newey non si trovavano nella stessa squadra, altrimenti avremmo assistito ad un dominio ventennale del pilota tedesco.

Oltre a gli otto titoli che Newey sta per collezionare, le sue macchine hanno raccolto 132 vittorie e 154 podi, il suo attuale contratto alla Red Bull lo lega attraverso una remunerazione di 10 milioni di euro a stagione, quasi 1 milione al mese.

Ecclestone elogia Vettel, stronca Ferrari e FOTA


Bernie Ecclestone e Christian Horner sono stati intervistati da F1.com per fare un riassunto sull’andamento stagionale di questo campionato. I due diversi per età hanno in comune il fatto di aver portato alla gloria due squadre in F1. Ecclestone con la Brabham ed Horner con l’attuale Red Bull ex Jaguar.

Ecclestone ha cambiato alcuni suoi punti di vista, tra questi il suo pilota preferito non è più Fernando Alonso, che anche quando correva in Renault dopo l’addio in McLaren riceveva i complimenti del britannico per la sua guida.

E’ Sebastian Vettel il pilota migliore in Formula 1 secondo Bernie Ecclestone e tra i restanti piloti non è da sottovalutare Mark Webber:” Non è giusto sminuire Mark davanti a Sebastian, perché a mio avviso è Sebastian il miglior pilota sulla griglia di partenza in questo momento”.

Poi si è tornati a parlare di Ferrari e di un possibile matrimonio con Vettel. Horner ridendo ha accolto i commenti di Ecclestone:” Vedendo la situazione come è adesso, (la Ferrari) potrebbe essere un mezzo adeguato per farlo rallentare….”.

Spieghiamo come si guadagna in Formula 1


I soldi fanno i soldi ed i pidocchi fanno i pidocchi” questo detto antichissimo è perfettamente applicabile al mondo della Formula 1, sul tema inerente alla remunerazione che le varie squadre percepiscono a termine stagione.

Basti fare l’esempio della Williams per capire tutto. Questo team in passato era uno tra i più forti ed attirava diversi sponsor, poi purtroppo ha subito un calo spaventoso e proprio in questo 2011 ha toccato il fondo con prestazioni al dir quanto pessime.

Dunque poco successo pochi soldi, ma è anche vero che pochi soldi non portano al successo, in quanto la macchina necessita studi ed investimenti monetari con una particolare costanza.

Il guadagno maggiore per un team di Formula 1 arriva dai media, quindi chi riesce ad attirare più sponsor attraverso il successo riesce anche a guadagnare di più e allo stesso tempo a rendere la sua disponibilità pubblicitaria più esclusiva.

Dott. Ceccarelli “Robert sarà un pilota di F1 nel 2012”


Il medico responsabile della riabilitazione di Robert Kubica sostiene con certezza che il pilota tornerà con “certezza” a guidare una Formula 1 nel 2012.

Ultimamente il ritorno del polacco è stato messo in discussione, dopo che il team principal della Renault , Eric Boullier, aveva prestabilito la data di scadenza entro la quale voleva una risposta per decidere la linea dei piloti per la stagione 2012.

Il dott. Riccardo Ceccarelli non è in grado di prestabilire con precisione una data, ma è sicuro che il suo paziente può ritornare alle corse:” Direi con certezza che Robert sarà un pilota di F1 nel 2012. Non posso dire quando sarà pronto, ma sarà tra i mesi di novembre e gennaio”.

Il problema principale per Robert sembra essere risolto, infatti il medico ha eliminato qualsiasi preoccupazione sul ripristino della funzionalità della mano destra.

Si, è grande, anche se la guarigione è graduale. Senza dimenticare che Robert ha subito lesioni a due dei tre nervi”.

Team F1 contrari al calendario 2012


La sfida che Bernie Ecclestone ha lanciato per l’anno prossimo è forse troppo ardua per le squadre di Formula 1, che attraverso la FOTA hanno annunciato il loro malcontento in cambio di ottenere qualche modifica.

Sembrerebbe che una lettera da parte della FOTA sia stata inviata ad Ecclestone e che il presidente della FIA Jean Todt abbia ribadito che il calendario in questione sia stato deciso senza rispettare il patto della Concordia.

La logistica è il problema che più preoccupa i protagonisti dello sport, infatti soprattutto nel finale di campionato e più precisamente dal 23 settembre si passa da scenari quali Singapore, Giappone, Corea, India, Abu Dhabi, Stati Uniti e Brasile. Solo nel mese di novembre, ovvero in un periodo di 4 settimane ci saranno 3 Gran Premi rispettivamente da disputare in 3 continenti diversi: Asia, Nord America, Sud America.

C’è un processo per la convalida del calendario e saremo coinvolti in questo perché c’è un problema di costo” ha spiegato la FOTA attraverso il vice presidente Eric Boullier Ci sono diverse proposte in questo momento, ma non è così facile spostare le date”.

Ecclestone ovviamente ha risposto come da copione, freddo e menefreghista:”Non c’è bisogno di andare la, se non si vuole. Le squadre vadano dalla polizia… sono fortunati se abbiamo le gare. In caso contrario, si ritirerebbero tutti dagli affari”.

Quale futuro per la Lotus-Renault?


Il team con sede ad Estone ha un passato confuso tanto quanto al suo futuro. Dopo che la Renault uscì di scena a fine 2009, a seguito dello scandalo del Crash-Gate, fu l’azienda Genii a comprare il team di F1. Questa dopo aver pagato i debiti a Renault ha chiesto la collaborazione del Gruppo Lotus, principalmente era una collaborazione che ancora tutt’oggi si limita ad una sponsorizzazione, ma si era previsto l’acquisizione completa del team.

Questo poteva succedere, ma a causa della questione del nome Lotus, in controversia con il team di Tony Fernandes, ci furono dei rallentamenti. In seguito la questione del nome è stata risolta e nonostante Fernandes avesse fatto intendere di cambiare il nome del suo team malese, sembra che ci siano dei problemi per l’attuale Renault nel convertire il suo nome in Team Lotus.

Così Genii aveva cercato delle alternative ed il governo francese sembrava avere ottime credenziali, in quanto si pensava volesse rilanciare l’immagine motoristica francese che da qualche anno non gode più ne di un GP, ne di un team, ne di un pilota. Questo ovviamente è molto difficile, perché in Francia presto ci saranno le elezioni e nessuno vuole impegnarsi con un investimento a lungo termine nel settore motor-sportivo.

Poi è nata un’altra storia. La Proton che detiene il Gruppo Lotus sembrava volesse vendere questo marchio, ma inizialmente nessuno voleva comprarlo, a causa dei debiti, poi però le soluzioni si sono intraviste in Tony Fernandes e in Genii.

Democratizing Technology, Ford mostra le tecnologie democratiche applicate all’automobile

Democratizing Technology - Ford auto d'epoca - UltimoGiro.com

Democratizing Technology - La mostra interattiva che racconta come Ford rende la tecnologia accessibile a tutti - UltimoGiro.com
Ciò che probabilmente ormai in molti non pensano più quando entrano nella propria automobile è quanto la tecnologia abbia cambiato il modo di guidare e di farlo in comodità e sicurezza. L’uso della tecnologia per tutti, della tecnologia democratica, è ciò su cui i produttori di automobili puntano. Dalla tecnologia GPS per tutti, alla frenata assistita per tutti, agli air bag per tutti (ovunque siano seduti nel mezzo), all’elettronica più estrema per tutte le vetture e così via.

Sull’idea che le tecnologie, specie quelle utili a migliorare l’esperienza di guida e la sicurezza durante quest’ultima, debbano essere alla portata di tutti, il gruppo Ford realizza le sue auto continuando a seguire le orme del suo fondatore. E proprio sul tema delle tecnologie democratiche Ford Italia ha reso possibile la mostra Democratizing Technology presso il Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano.

Jackie Stewart tira le orecchie ad Hamilton


Secondo l’ex campione del mondo Jackie Stewart, Lewis Hamilton ha bisogno di tempo per sistemare la sua mente e migliorare la gestione dei problemi che girano intorno alla Formula 1. L’uomo non si spiega il perché il britannico non stia fornendo tutto il suo potenziale.

Sono un po’ confuso, perché Lewis sa di certo come guidare e ha un grande talento naturaleStewart ha detto “Ma se sei un grande pilota non puoi avere tanti episodi di seguito. E nessuno dei grandi piloti ha mai guidato in quel modo”.

L’incidente di gara è stata una cosa fuori luogo. Ha le competenze ed ha le capacità, ma purtroppo sta avendo troppo incidenti” l’ex campione si è poi riferito al passato “ Schumacher ha avuto lo stesso problema, ma tutti i grandi piloti, Fangio, Jim Clark, Niki Lauda, me, non abbiamo avuto molto incidenti”.

Hamilton che già recentemente aveva compromesso le sue gare, tamponato Massa Singapore esibendosi nel dopo guerra in un’accesa discussione col brasiliano, ma senza ignobili conseguenze.

Secondo Anthony Hamilton(il padre di Lewis) suo figlio ha bisogno di un buon manager che si occupi direttamente di lui, che assista alle gare e che lo accompagni durante i week-end. Anthony non è più il manager di suo figlio, ma di Paul Di Resta, mentre Lewis si è riferito ad una Agenzia.

Libere 3 Singapore, Webber al comando


Sarà ancora un dominio Red Bull con Mark Webber che ha già fatto segnare il tempo più veloce nelle libere, mentre Vettel si è accontentato del terzo posto per via del traffico.

A soli 0,027 secondi dall’australiano è arrivato Button, mentre Hamilton è quinto. Il britannico ha avuto delle complicazioni per aver danneggiato il fondo della macchina sui cordoli.

Alonso quarto ha mostrato miglioramenti con le gomme morbide, ma un assalto alla pole sembra impossibile, forse solo la McLaren può tentare di strappare questo dominio alle Red Bull.

Pos Driver Team Time Laps
1. Mark Webber Red Bull-Renault 1m46.081s 15
2. Jenson Button McLaren-Mercedes 1m46.108s + 0.027 17
3. Sebastian Vettel Red Bull-Renault 1m46.345s + 0.264 14
4. Fernando Alonso Ferrari 1m46.396s + 0.315 14
5. Lewis Hamilton McLaren-Mercedes 1m46.936s + 0.855 20
6. Nico Rosberg Mercedes 1m47.831s + 1.750 14
7. Michael Schumacher Mercedes 1m47.837s + 1.756 12
8. Felipe Massa Ferrari 1m48.711s + 2.630 12
9. Kamui Kobayashi Sauber-Ferrari 1m49.057s + 2.976 15
10. Adrian Sutil Force India-Mercedes 1m49.304s + 3.223 16

Dietro al successo Red Bull c’è pure Vergne


Si tratta di un’altra giovane promessa proveniente dal progetto giovani piloti della Red Bull, come Sebastian Vettel, Alguersuari, Sebastian Buemi e Daniel Ricciardo.

Jean Eric Vergne è francese e questo fine settimana sarà in azione dietro le quinte della Red Bull per adempiere al suo incarico di test driver, ma non guiderà nessuna macchina, bensì il simulatore a Milton Keynes che grazie alle sue capacità potrà elaborare ed eseguire simulazioni di assetti diversi da inviare in tempo reale a gli ingegneri impegnati sul fronte di Singapore.

Per Vergne è un’ottima opportunità per raccogliere esperienza, perché il simulatore Red Bull è uno dei migliori in F1. In futuro lui sarà impegnato durante le libere del venerdì del Gran Premio di Corea, una settimana dopo la conclusione del World Series by Renault, inoltre Vergne guiderà una Red Bull nei test di Young Guns ad Abu Dhabi nel mese di novembre al termine del campionato di F1.

Questa stessa opportunità venne data a Daniel Ricciardo, colui che si appresta a sostituire uno degli attuali piloti Toro Rosso.

Alguersuari sarebbe il candidato a rimanere in squadra, in quanto recentemente la Toro Rosso ha preso un accordo con IPIC, una società d’investimenti con base ad Abu Dhabi. IPIC possiede la CEPSA, una compagnia petrolifera spagnola che adesso è sponsor della Toro Rosso, ma si è anche parlato di una piccola partecipazione minoritaria. Ecco perché a lasciare il team sembrerebbe più lo svizzero Buemi.