Audi Quattro concept verso la produzione

Il costruttore teutonico Audi ha presentato, di recente, al Salone di Parigi 2010, la sportiva Audi Quattro concept, dedicandola alla storica Audi Quattro (tout court questa volta), la prima coupé ad adottare la trazione integrale Quattro (che compie trent’anni proprio nel 2010) nel 1984. A prima vista, il prototipo di piccola vettura poteva essere sembrato un oggetto da kermesse, tanto per incantare il pubblico all’interno del padiglione. Sono cose che si fanno, niente di strano. In realtà, pare che la casa automobilistica di Ingolstadt abbia intenzione di mettere a punto una versione da produzione della nuova Audi Quattro concept, da includere nel listino in un futuro non ancora meglio precisato.

È lo stesso fabbricante dei Quattro Anelli a confermare la propria tentazione. Con forte probabilità, il feedback positivo raccolto dalla kermesse di Parigi, ancora in attività, è stato così importante da convincere Audi alla produzione di Quattro concept. Rammentiamo che la coupé sportiva, in forma di prototipo, è stata sviluppata sulla base di Audi RS5, sfruttandone il pianale, è possiede il propulsore 2,5 litri, cinque cilindri in linea, di Audi TTRS, che eroga 340 cavalli di potenza, gestiti dalla trazione integrale Quattro (con un nome simile, c’erano dubbi?!). La scocca della nuova Audi Quattro concept viene realizzata in alluminio e fibra di carbonio, in una miscela che permette di contenere il peso complessivo a 1.300 chilogrammi circa (per fare un raffronto, Audi TTRS coupé pesa 1.450 chilogrammi e Audi TTRS Roadster pesa 1.510 chilogrammi, mentre Audi RS5 raggiunge 1.640 chilogrammi di peso).

E ora vengono i problemi. La produzione di Audi Quattro concept avverrebbe in forma limitata e sarebbero realizzate tra le duecento e le cinquecento vetture. Almeno, questo il desiderio della casa automobilistica di Ingolstadt. Ad un prezzo di listino di circa 100.000 euro. Come fare, se una linea di montaggio tanto striminzita, progettata appositamente, non esiste, in Audi, e non ammortizza i costi? Si fa economia di scala e si sfrutta il know-how di ItalDesign, brand che fa parte del Gruppo Volkswagen. A Milano ci sarebbe posto per questa tipologia risicata di costruzione, nello stabilimento della casa di design italiana. Che, a dirla tutta, in passato ha già avuto occasione di dare vita a lotti limitati di automobili. Per ora, ogni cosa è ancora informe.

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