L’intenzione, malcelata, di divenire un costruttore globale è ancora fermamente residente all’interno della scaletta delle cose da fare. Pardon, il costruttore Premium globalmente più affermato e conosciuto: questo il sogno remoto di Audi, casa automobilistica teutonica, facente capo al sempre caro Gruppo Volkswagen. Si accettano scommesse sull’effettiva monopolizzazione dell’economia mondiale da parte del listino dei Quattro Anelli.
Inutile dire che gli avversari più feroci da sconfiggere sono i due compatrioti, BMW e Mercedes: proprio come quest’ultimo, il costruttore di Stoccarda, che annunciò l’arrivo di venti nuovi e men nuovi modelli entro il 2014, Audi comunica quale sarà la prima mossa per fare la faccia brutta a grandi e piccini. Come? Pomposo e altero, il brand di Ingolstadt chiosa, magno cum gaudio, che realizzerà 40 (quaranta!) nuove vetture – comprendendo anche restyling, ibride, elettriche, supercar ed aggiornamenti vari – entro il termine del 2015: un lustro a partire da ora.
Dubitando delle reali possibilità di Audi di riuscire in un simile proposito, forse più gonfiato che concretizzato, e dell’economia automobilistica stessa, che potrebbe rigettare, anoressica, troppo cibo tedesco, è esatto sottolineare che, nella prima metà dell’anno in corso (gennaio 2010-giugno 2010), Audi ha totalizzato un aumento nel trend di vendita pari a 19,1 punti percentuale: 554.950 veicoli venduti con i Quattro Anelli da qualche parte sulla carrozzeria. La dirigenza della casa automobilistica tenta il tutto per tutto, dunque, per raggiungere il milione di contratti firmati nel 2010, come accadde due anni fa, nel 2008.
Rupert Stadler, presidente Audi, ha postillato fiero: “Abbiamo prodotti freschi, prodotti nuovi e prodotti in arrivo. L’economia mondiale ha un impulso e noi possediamo i prodotti giusti”. Sarà, ma quanto davvero di targato Audi è disposto, il tessuto di clientela, a metabolizzare? L’esclusiva fiducia che il costruttore fa sua ed estrae dal taschino muove dai buoni esercizi di vendita del mercato cinese e della generale fame economica. Il primo grande match da vincere? Audi A7 Sportback, che entra in un settore dove l’attendono, in poche e neppure tanto buone. Sarà realmente il prodotto – o uno dei tanti – giusto? Scommettano, lor signori.
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